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#TiPortoAlMuseo: Il Museo Giancarlo Vitali di Bellano



Il Museo Giancarlo Vitali di Bellano nasce dall'idea di riqualificare e restituire alla fruibilità del paese spazi di forte connotazione storica e di centralità urbanistica, con la finalità di rendere omaggio a un artista che ha fatto del suo luogo di nascita il tema portante della propria poetica figurativa, esportandola a un alto grado di interesse nazionale e internazionale.

INTERNO DEL MUSEO

Giancarlo Vitali nasce a Bellano, sul Lago di Como, nel 1929. Inizia a dipingere a quindici anni, dopo un periodo di lavoro all'Istituto d'Arti grafiche di Bergamo. Il successo arriva in seguito all'incontro nel 1983 con Giovanni Testori, che dopo aver visto per caso la riproduzione di un suo dipinto, gli fa visita. Da questo incontro scaturisce un rapporto di reciproca stima e di amicizia. L'anno successivo gli dedica un articolo sulla terza pagina del Corriere della Sera e organizza a Milano quella che si può considerare la prima personale. Da quel momento espone in molte sedi pubbliche e private e pubblica numerosi cataloghi e cartelle di incisioni.

GIARDINO INTERNO

L'esposizione si articola in un percorso diversificato, in costante dialogo con gli elementi architettonici preesistenti, restituiti a una nuova visibilità e funzione. Questo approccio mira a preservare e amplificare il legame di empatia e autenticità che connette storicamente l’edificio di Palazzo Lorla alla comunità di Bellano. Le opere di Giancarlo Vitali sono allestite seguendo un criterio analogico, anziché cronologico, in stretto dialogo con le geometrie del nuovo spazio.

INTERNO DEL MUSEO

La prima sala, tagliata da una parete riflettente, introduce il visitatore in un doppio spazio asimmetrico. È il mondo intimo di Vitali: Germana (la compagna di una vita), la famiglia, gli amici. 

La seconda sala è caratterizzata da una circolarità di contrasti e da punti di vista inattesi. Una sezione anch'essa suddivisa in due spazi geometrici che celebra Bellano come teatro vivente.

La terza sala è all'aperto. L'uscita verso il giardino invita il visitatore a sostare davanti a un grande dipinto murale intitolato Uccelli al Museo, un titolo preso a prestito da una piccola serie di opere, fantasiose e ironiche, che Giancarlo Vitali ha dedicato ai volatili. Questo affresco, dipinto da Velasco Vitali come omaggio al padre pittore, invita a dilatare lo sguardo verso il paesaggio, dalla nitida sobrietà di casa Lorla al parco che sale fino all'Orrido. Va anche ricordato che l'ultimo proprietario di questa casa, ora in parte configurata a museo, fu Agostino Lorla, un uomo solitario e dedito al giardino del Palazzo di Bellano. Amante di cani e uccelli: aveva un pappagallo parlante e voleva che le finestre dell'ultimo piano fossero sempre aperte affinché vi potessero entrare liberamente le rondini a nidificare.

Il quarto spazio è un corridoio stretto che raccoglie tavole imbandite o quello che resta 'dopo la cuccagna' e introduce alla grande sala blu.

La quinta e ultima sala del percorso è definita da una linea retta centrata sul dipinto La festa è finita che taglia e contrappone frontalmente due mondi: gli animali e la natura, protagonisti e vittime della nostra voracità.

INTERNO DEL MUSEO

Il Museo Giancarlo Vitali è dunque uno spazio che arricchisce il patrimonio culturale di Bellano raccontando la storia di uno degli artisti che hanno reso omaggio a un territorio ricco di meraviglie.



Per Info e Prezzi: www.bacbellano.eu/museogiancarlovitali
@progettopelago | #TiPortoAlMuseo | 327^ Tappa

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