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#TiPortoAlMuseo: Il Castello del Gaudì di Grosio

In Valtellina si trova un angolo di Catalogna.  Si tratta del Castello del Gaudi  di Grosio ,   che ricorda in tutto e per tutto Parc Guell a Barcellona di Antoni Gaudì. Questo straordinario museo a cielo aperto è frutto del lavoro e della dedizione di oltre quarant'anni di Nicola di Cesare, costruttore di origini abruzzesi trapiantato in Lombardia, che ha realizzato a partire da materiali di recupero (come pezzi di vetro, tappi o fanali di auto) mosaici su larga scala in un ambiente fatto di sentieri, grotte e fontane. CASTELLO DEL GAUDÌ DI GROSIO Il Castello è  stato creato interamente a mano con materiali di scarto raccolti da  Nicola di Cesare  nel corso degli anni e combinati poi insieme a creare un   giardino  che si compone di oltre 200 scalini, sculture, fontane, sentieri, grotte, frasi incise nella roccia, strani oggetti e vasi colorati. CASTELLO DEL GAUDÌ DI GROSIO Fiore all'occhiello del Castello lombardo sono gli incantevoli...

#TiPortoAlMuseo: Il Museo di Palazzo d'Arco a Mantova



Nel cuore della città di Mantova, a pochi passi dai celebri monumenti che raccontano la gloriosa storia dei Gonzaga, si trova Palazzo d'Arco, un luogo ricco di tesori e denso di ricordi. A fare da cornice vi è l'incantevole giardino romantico con la limonaia e attraversandolo una mirabile sorpresa lascia senza parole il visitatore: il magnifico Salone dello Zodiaco con gli affreschi rinascimentali dei dodici segni zodiacali dipinto da Giovan Maria Falconetto.

SALONE DELLO ZODIACO

Il Palazzo neoclassico era la residenza della nobile e antica famiglia dei conti d'Arco, di 
origine trentina, che lo abitò sino al 1973 quando morì l'ultima discendente della casata, la contessa Giovanna d'Arco Chieppio Ardizzoni. Fu proprio lei ad istituire per testamento la Fondazione d'Arco che tutt'ora è proprietaria della magione divenuta museo. Il fascino Sette-Ottocentesco della dimora patrizia è intatto, le sale elegantemente arredate si susseguono una dopo l'altra, nella classica infilata, sfoggiando ognuna un diverso salotto o svelando l’uso di un passato non troppo recente, come l'antica credenza ancora colma di porcellane nascosta nella muratura della Sala di Diana.

INTERNO DEL MUSEO

Tutto si è preservato: la mobilia, gli abiti del guardaroba dei conti, gli strumenti musicali 
nella saletta della musica in stile impero, il salotto vittoriano, l'argenteria, custodita gelosamente come un tesoro di famiglia, la preziosa quadreria che vanta nomi illustri come Pourbus il Giovane, Genovesino, e Lorenzo Lotto per citarne solo alcuni. Anche la cucina è in perfetto ordine con le pareti completamente tappezzate di rami, stampi per torte e budini e tegami di ogni foggia. Si aggiunge inoltre la biblioteca di famiglia con i suoi diecimila volumi, il magnifico ciclo di carte da parati francesi, Vues d'Italie de Dufour et Leroy del 1823, che adorna la sala dedicata ad Andreas Hofer e le collezioni del conte Luigi d'Arco custodite nel Gabinetto naturalistico ottocentesco.

INTERNO DEL MUSEO

I servizi prendono dimora sulle tavole e nei salotti, rivivono nel contesto originale come 
solo una casa museo può ancora offrire; gli oggetti raccontano i ricordi e le storie di chi li ha toccati e posseduti in un percorso narrativo ricco di sorprese. È questa l'essenza di Palazzo d'Arco, una dimora altamente evocativa in cui gli oggetti divengono portavoce della raffinata vita quotidiana della famiglia e delle affascinanti storie dei conti.

INTERNO DEL MUSEO

Il Museo di Palazzo d'Arco è dunque un luogo dove lasciarsi sorprendere dalla fastosità delle sale e dagli arredi presenti.



Articolo in collaborazione con Museo di Palazzo d'Arco



Per Info e Prezzi: www.museodarcomantova.it
@progettopelago | #TiPortoAlMuseo | 315^ Tappa

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