Il Parco Archeologico di Pompei racconta una delle storie più affascinanti e allo stesso tempo tragiche del passato del nostro Paese. Era il 79 d.C. infatti quando la Colonia Cornelia Veneria Pompeianorum, meglio nota come Pompei, venne travolta insieme alle altre città limitrofe, dalla violenta eruzione del Vesuvio. Una tragedia che ha permesso di "congelare" il tempo e restituire a noi, duemila anni dopo, una testimonianza straordinaria della vita, dei luoghi e delle abitudini degli antichi romani.
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VISTA SUL FORO E SUL VESUVIO |
La Colonia Cornelia Veneria Pompeianorum, meglio nota come Pompei, fa risalire le sue tracce a degli accampamenti indigeni del VII sec. a.C. per poi essere abitata da popolazioni greche e sannitiche fino al III sec. a.C. Ma diventa ufficialmente una città romana nell'80 a.C. quando Silla, che faceva parte della gens Cornelia (da qui la denominazione della città), la conquista e la rende una colonia, quindi gli abitanti godevano di diritti civili e politici.
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PARCO ARCHEOLOGICO DI POMPEI |
Sotto i principati di Ottaviano e Tiberio la zona vesuviana è arricchita e abbellita, ma i più importanti lavori architettonici risalgono al 62 d.C., in seguito alle ristrutturazioni degli edifici distrutti e rovinati dalla scossa sismica che annunciava l'apertura del cratere vulcanico. Così, nell'ottobre del 79 d.C. (diversi ritrovamenti hanno fatto spostare la datazione in autunno), in meno di 24 ore, le città vesuviane, compresa anche Pompei, sono sommerse da lapilli, polveri e pomici che hanno soffocato, schiacciato e ricoperto gli abitanti e gli edifici.
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ANFITEATRO |
Solo nel 1748, sotto spinta della casata dei Borbone, Pompei verrà riscoperta (anche se per 13 anni si penserà di scavare Stabiae) e, a distanza di un secolo, verranno realizzati i primi calchi: colando del gesso liquido nelle cavità vuote lasciate dai corpi nelle ceneri compatte, Giuseppe Fiorelli porterà alla luce la sofferenza, ma soprattutto i volti di quelli che abitavano Pompei 1800 anni prima.
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CALCHI |
Oggi il Parco Archeologico è un luogo di ricerca, scoperta, innovazione e sperimentazione che sa unire il turismo alla conoscenza archeologica e digitale, applicata sia ai beni culturali sia alla fruizione di un sito di notevole importanza. Infatti, solo a Pompei, sono visitabili le Terme (del II sec. a.C.) e l'Anfiteatro (del 70 a.C.) più antico del mondo archeologico, le domus più decorate dell'intera storia dell’arte classica (tra le più note, la Villa dei Misteri e la Domus dei Vettii) e gli edifici della Res Publica meglio conservati dell'area italiana.
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FREGIO DIONISIACO, VILLA DEI MISTERI |
La zona scavata è di circa 50 ettari e il sito si presenta come un'attuale città, quindi è molto facile confondersi e non riuscire a vistare tutti gli edifici in una sola giornata, ma alcuni sono proprio d'obbligo: tra questi non devono mancare le Terme suburbane (poste fuori le cinta murarie) particolarmente affrescate nello spogliatoio, il Foro coi suoi edifici pubblici sul quale incombe il Vesuvio "sterminatore", alcune domus delle famiglie più ricche di Pompei (la Domus dei Vettii, la Domus del Fauno che presenta il mosaico di Alessandro Magno, la Domus dei Dioscuri, la Domus del Poeta Tragico col famosissimo mosaico del "cave canem", La Domus delle Nozze d'Argento, La Domus di Octavius Quartio, la Domus del Menandro, la Domus dei Ceii e la Domus della Venere in Conchiglia), un paio di ville (la Villa di Diomede col suo immenso giardino e la Villa dei Misteri con il suo celeberrimo fregio dionisiaco) e numerosi spazi pubblici ideati per l'intrattenimento (quali il Teatro Grande, l'Odeion, l'Anfiteatro) e per i bisogni personali (i Thermopolia, il Lupanare, le Fulloniche e le Terme).
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COPIA DEL MOSAICO DI ALESSANDRO MAGNO, DOMUS DEL FAUNO |
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STANZA DEGLI AMORINI, DOMUS DEI VETTII |
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VISTA DALLA CAVEA, TEATRO GRANDE |
Il Parco Archeologico di Pompei è dunque uno dei luoghi d'interesse culturale più importanti al mondo. La sua unicità risiede proprio nel tragico evento che l'ha generato e che ha come fermato il tempo lasciandoci una straordinaria testimonianza del mondo antico di quasi duemila anni fa.
@progettopelago | #TiPortoAlMuseo | 247^ Tappa
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