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#TiPortoAlMuseo: Il Castello del Gaudì di Grosio

In Valtellina si trova un angolo di Catalogna.  Si tratta del Castello del Gaudi  di Grosio ,   che ricorda in tutto e per tutto Parc Guell a Barcellona di Antoni Gaudì. Questo straordinario museo a cielo aperto è frutto del lavoro e della dedizione di oltre quarant'anni di Nicola di Cesare, costruttore di origini abruzzesi trapiantato in Lombardia, che ha realizzato a partire da materiali di recupero (come pezzi di vetro, tappi o fanali di auto) mosaici su larga scala in un ambiente fatto di sentieri, grotte e fontane. CASTELLO DEL GAUDÌ DI GROSIO Il Castello è  stato creato interamente a mano con materiali di scarto raccolti da  Nicola di Cesare  nel corso degli anni e combinati poi insieme a creare un   giardino  che si compone di oltre 200 scalini, sculture, fontane, sentieri, grotte, frasi incise nella roccia, strani oggetti e vasi colorati. CASTELLO DEL GAUDÌ DI GROSIO Fiore all'occhiello del Castello lombardo sono gli incantevoli...

#TiPortoAlMuseo: La Cappella degli Scrovegni di Padova



La Cappella degli Scrovegni si trova a Padova, precisamente sul sito dell'antica arena romana della città, ed è considerata la cappella Sistina del Medioevo oltre ad essere sito UNESCO dal 2021. L'edificio venne realizzato da una delle più famose famiglie di Padova, gli Scrovegni, banchieri, o per meglio dire, usurai, tanto famosi da essere citati anche da Dante nella Divina Commedia. A renderla famosa nel mondo però è stato il ciclo di affreschi realizzato da Giotto al suo interno, capolavoro assoluto della storia dell'arte. 

    INTERNO DELLA CAPPELLA

La Cappella è, in effetti, il dono che Enrico Scrovegni fa alla Vergine Annunziata nella speranza di salvare la sua anima e quella dei suoi discendenti dalla fine terribile che aveva fatto l'anima del padre, Reginaldo, spietato usuraio di professione, tanto che anche il Sommo Poeta lo colloca nell'Inferno. Siamo nel III Girone del VII Cerchio e questo è il passo:

”E un che d'una scrofa azzurra e grossa
segnato avea lo suo sacchetto bianco,
mi disse: "Che fai tu in questa fossa?"

CAPPELLA VISTA DALL'ESTERNO

Ma la fama della Cappella Scrovegni non è tanto legata alla storia della sua famiglia quanto all'artista che venne ingaggiato per decorarla. Parliamo infatti di Giotto da Bondone, o meglio, semplicemente Giotto. Enrico Scrovegni affida la decorazione della cappella a due dei più famosi artisti dell'epoca: Giovanni Pisano per la scultura e Giotto per la pittura. Giotto qui realizzerà, in soli due anni dal 1303 al 1305, il ciclo di affreschi che rivoluzionerà per sempre la storia dell'arte.

CICLO DI AFFRESCHI DI GIOTTO

Trattando temi sia del Vecchio Testamento (le Storie di Gioacchino e Maria) che del Nuovo Testamento (fino alla Resurrezione di Gesù e al Giudizio Universale), Giotto ribalta qualcosa nella concezione che prima si aveva di arte. Introduce il pathos, il sentire dei personaggi, la loro umanità ma anche la spazialità, aprendo la strada a tutto quello che sarà poi sviluppato all'ennesima potenza nel Rinascimento. Dipinge 38 riquadri in 3 distinte fasce: nella prima in alto troviamo le Storie dell'Antico Testamento, nelle due in basso le Storie della Vita di Gesù. Nella fascia più bassa troviamo in monocromo la zona dedicata alle Allegorie dei Vizi e delle Virtù.

PARETE FRONTALE CON IL GIUDIZIO UNIVERSALE

DETTAGLIO DEL GIUDIZIO UNIVERSALE

DETTAGLIO DEGLI AFFRESCHI SULLE PARETI LATERALI

DETTAGLIO DEGLI AFFRESCHI SULLE PARETI LATERALI

IL BACIO DI GIUDA

Le straordinarie condizioni conservative degli affreschi della cappella si devono ad un importante intervento di restauro dei primi anni Duemila che si è occupato di controllare in maniera meticolosa le variazioni climatiche all'interno dello spazio. I principali problemi che il ciclo pittorico infatti aveva accusato erano legati alle efflorescenze saline causate dall'umidità.

LAVORI DI RESTAURO

Oggi prima di entrare nella cappella si staziona in un'anticamera chiamata Sala di compensazione per circa 15 minuti. Qui si ha un'ampia e toccante panoramica di quello che si vedrà all'interno, oltre che una perfetta spiegazione degli interventi tutelativi che sono stati attuati duranti i lavori di restauro. Non a caso, infatti, si staziona in questo ambiente prima di entrare: l'obiettivo è quello di regolare la temperatura corporea delle persone che entreranno nel sito in modo da tenere sempre sotto costante controllo l'umidità che viene immessa all'interno.

SALA DI COMPENSAZIONE

La Cappella degli Scrovegni di Padova è dunque un vero e proprio scrigno di bellezza, un luogo che custodisce come tesoro uno dei cicli pittorici più importanti della storia dell'arte di sempre.


Articolo in collaborazione con Valentina Screpanti (@icono_philia)


Per Info e Prezzi: www.cappelladegliscrovegni.it
@progettopelago | #TiPortoAlMuseo | 225^ Tappa

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