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#TiPortoAlMuseo: Castel Roncolo a Bolzano

Dall'alto di un imponente sperone roccioso sorge  Castel Roncolo , un maniero che domina l'intera città di Bolzano e conserva il più grande ciclo di affreschi profani di epoca medievale in Europa. Come all'interno di un fumetto, negli ambienti del castello è possibile ripercorre storie e miti del passato. INTERNO DEL MUSEO, AFFRESCHI Costruito come roccaforte nel 1237 dalla famiglia Vanga, Castel Roncolo venne trasformato in residenza estiva dai fratelli di estrazione borghese Niklaus e Franz Vintler nel 1385. Questi lo fecero ampliare e interamente decorare con meravigliosi affreschi, testimonianza unica del mondo cortese, della moda nobiliare, della cavalleria e delle più amate leggende medievali. Soggetto successivamente a numerosi passaggi di proprietà, passò alla fine del XIX secolo all'imperatore Francesco Giuseppe, il quale lo fece restaurare e lo donò alla città di Bolzano. ESTERNO DEL CASTELLO Gli affreschi  possono essere ammirati nelle sale del Palazzo Occ...

#TiPortoAlMuseo: Palazzo Rosso a Genova



Progettato nella seconda metà del Seicento, Palazzo Rosso è uno dei più affascinanti palazzi di Genova. Con la sua caratteristica pianta a U con le due ali unite da logge, la nobile dimora è ornata da affreschi dei maggiori pittori del Seicento ligure: Domenico Piola, Gregorio De Ferrari e Paolo Gerolamo Piola decorarono a fresco l'ala di levante, mentre quella di ponente è opera di Andrea Carlone, Carlo Antonio Tavella e Bartolomeo Guidobono. Nel 1874 la duchessa di Galliera donò il Palazzo e la sua quadreria alla sua città; tra gli artisti della collezione: Dürer, Veronese, Guercino, Strozzi, Grechetto, Van Dyck, e molti altri ancora.

FACCIATA DEL PALAZZO

L'edificazione del Palazzo avvenne tra 1671 e 1677. La paternità del progetto è riconducibile all'architetto Pietro Antonio Corradi. L'edificio, chiamato così per il suo caratteristico colore rosso, è impostato su uno schema di pianta a U, derivato dalle tipologie applicate da Bartolomeo Bianco: le due ali sono unite da logge che definiscono il cortile interno a pianta quadrata. Ciascuno dei due piani nobili presenta la consueta disposizione che prevede loggia e salone in posizione assiale, e una fila di sale ai due lati. 

ESTERNO DEL PALAZZO

Gli artisti che, tra il 1679 e il 1694, parteciparono al primo intervento decorativo furono Domenico Piola e Gregorio De Ferrari  e, più tardi, Paolo Gerolamo Piola, coadiuvati dai quadraturisti e dagli stuccatori. Risultarono decorati, a conclusione di questo intervento: il Salone, con le prospettive sulle pareti dei bolognesi Gio Enrico e Antonio Haffner, e l'affresco sulla volta, capolavoro di Gregorio De Ferrari, purtroppo distrutto dai bombardamenti dell'ultima guerra; 4 sale dedicate alle stagioni dell'anno e infine la Loggia delle Rovine, alla quale, in occasione di questi interventi, vennero chiuse le aeree arcate, trasformandola in una piccola galleria, dove il Codazzi dipinse le finte rovine e Paolo Gerolamo Piola i soggetti del mito di Diana ed Endimione.

LOGGIA DELLE ROVINE

SALA DELL'INVERNO

SALA DELLA PRIMAVERA

SALA DELL'ESTATE

SALA DELL'AUTUNNO

Nel 1691 prese il via una seconda fase decorativa, che nel giro di un anno interessò le 4 sale del lato a ponente: la Stanza della Vita dell'Uomo e la Stanza delle Arti Liberali furono affrescate da Gio Andrea Carlone con l'aiuto di Antonio Haffner per le quadrature che, sulle pareti della seconda sala, si aprono su paesaggi di Carlo Antonio Tavella; l'ambiente dell'Alcova, che attualmente presenta in parte una decorazione più tarda, venne ancora affrescata da Gio Andrea Carlone e da suo fratello Nicolò.

ALCOVA

Continuatore della committenza artistica di Gio Francesco I fu suo nipote Gio Francesco II, cui si deve l'incarico all'architetto Francesco Cantone per il decoro della facciata del Palazzo e dell'attiguo Palazzetto, che nel 1746 assunsero l'attuale aspetto, connotato dalle caratteristiche protomi leonine che segnano gli architravi delle finestre dei due piani nobili, con preciso riferimento all'arma araldica dei Brignole, raffigurante un leone rampante sotto un albero di prugne (in dialetto genovese "brignole").

STEMMA ARALDICO SULLA FACCIATA

In questo programma si colloca anche la decorazione di
Lorenzo De Ferrari, figlio di Gregorio, nella prima sala delle cosiddette Dipendenze del Palazzo. Questa politica di magnificenza artistica venne coronata nel 1746 dall'elezione di Gio Francesco II a doge della Repubblica di Genova.

SALOTTO DELLE VIRTU' PATRIE

Oltre al Palazzo, la duchessa di Galliera nel 1874 donò al Comune la splendida quadreria che, unitamente agli arredi, formava il nucleo storico delle collezioni del Museo: oculate acquisizioni e commissioni effettuate per oltre due secoli a dimostrazione dell'ascesa sociale, economica e politica della famiglia Brignole Sale. Oggi la quadreria si caratterizza sia per i ritratti fiamminghi sia per i dipinti di Guido Reni, di Guercino, di Mattia Preti, di Bernardo Strozzi, sia da tavole e tele d'ambito veneto del XVI secolo, fra le quali meritano d'essere ricordate le opere di Palma il Vecchio e del Veronese. La Pinacoteca offre una panoramica della pittura europea dal Cinquecento al Settecento, con una grande prevalenza di pittori genovesi, fiamminghi, francesi, spagnoli. Sono esposti dipinti cinquecenteschi di Paolo Caliari detto il Veronese, Filippino Lippi, Giorgio Vasari, Luca Cambiaso e un'importante documentazione della pittura fiamminga e olandese dal XVI al XVIII secolo, tra i quali si possono ritrovare opere di Pieter Paul Rubens, Antoon Van Dyck e Gerard David. Tra gli autori francesi e spagnoli del Sei-Settecento vi sono Francisco de Zurbaran, Bartolom Esteban Murillo, Jose de Ribera e Simon Vouet.

BERNARDO STROZZI, INCREDULITA' DI SAN TOMMASO

GUERCINO, CLEOPATRA MORENTE

ANTON VAN DYCK, RITRATTO DI PAOLINA ADORNO BRIGNOLE-SALE

Palazzo Rosso a Genova fa parte del circuito dei Musei di Strada Nuova e insieme ad altri importanti palazzi della città rientra nei Rolli di Genova, riconosciuti patrimonio dell'umanità dall'UNESCO.


Per Info e Prezzi: museidigenova.it/palazzorosso
@progettopelago | #TiPortoAlMuseo | 218^ Tappa

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