Il Museo Africano di Verona nasce dall'esperienza dei Missionari Comboniani che decisero di raccogliere nella cittadina veneta oggetti e testimonianze provenienti dal continente africano. La collezione, una delle più antiche dedicate all'arte africana in Italia, è articolata in diverse sezioni che raccontano la vita e l'arte del continente, con una narrazione completata anche da una serie di contenuti multimediali presenti nelle sale.
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INTERNO DEL MUSEO |
La storia del Museo nasce negli anni Venti del Novecento quando i primi oggetti inviati a Verona dai missionari furono messi in mostra in una stanza del grande edificio della Casa Madre dell'Istituto. Una ventina d'anni dopo, nel 1938, per decidere di istituire il Museo Africano di Verona. L'iniziativa aveva un carattere prettamente missionario: offrire una vetrina delle attività dei missionari comboniani in Africa. La vera rivoluzione del Museo, si ha nei primi anni Settanta, quando si decise di renderlo uno spazio aperto e strumento didattico per chi desiderasse conoscere l'Africa. In pochi anni, si trasformò in luogo di studio etno-antropologico sull'Africa, anche per mezzo della Biblioteca di Nigrizia (ricca di circa 20.000 volumi). Da allora, pur continuando a essere una vetrina etnografica per la conoscenza dell'Africa, il Museo ha acquistato vitalità nuova, per radicarsi sul territorio e diventare vero strumento di dialogo interculturale.
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INGRESSO DEL MUSEO |
Il percorso espositivo è suddiviso in diverse sezioni che raccontano l'arte e le tradizioni africane sotto diversi aspetti, dalla quotidianità alle esperienze artistiche.
Sezione Verde: dedicata al ciclo della vita, narrato attraverso la ricostruzione delle tappe fondamentali dell'esistenza umana.
Sezione Gialla: dedicata ai mestieri ed attrezzi da lavoro utilizzati nei contesti rurali dei paesi dell'Africa sub-sahariana.
Sezione Arancione: sono presentate le maschere, suddivise in varie categorie e indossate in danze organizzate a seconda del tipo di celebrazione. In questa sezione anche un'installazione particolare, un muro come esempio delle tradizionali tecniche di costruzione abitative dei contesti rurali.
Tukul: sezione dedicata al luogo dell'incontro comunitario. Situata al centro del Museo, il rappresenta lo spazio dedicato all'incontro. Proprio come avviene in tanti villaggi dell'Africa, dove il Tukul funge proprio da luogo predisposto alle riunioni, spazio neutro dove poter risolvere eventuali liti.
Sezione Grigia: dedicata alla danza e canto. La musica nella tradizione africana costituisce una delle più rilevanti espressioni artistiche. La pluralità di culture del continente ha dato origine ad una grande varietà di strumenti musicali, diversi dei quali esposti nelle vetrine.
Sezione Rossa: dedicata alle religioni tradizionali africane: la dimensione religiosa nell'Africa tradizionale è onnicomprensiva, pervade tutto ciò che esiste: persone, società, natura e cosmo.
Sezione Comboni: dedicata a San Daniele Comboni e ai Comboniani ieri ed oggi, a loro si deve l'apertura del Museo. Operando come missionari, hanno dato un fondamentale contributo etno antropologico allo studio dell'Africa, con numerose pubblicazioni esposte nelle teche.
Sezione Fondazione Nigrizia: dedicata alla Fondazione Nigrizia, che oggi si occupa di promuovere le riviste Nigrizia e PM; implementare di volumi la Biblioteca ed Emeroteca; curare la memoria storica e presente della Fototeca con immagini delle missioni e delle realtà nel Sud del mondo; impegnarsi per la diffusione della musica afro; educare all'intercultura con i percorsi, laboratori e mostre del Museo; partecipare al Festival del Cinema Africano e molto ancora.
Nella sala proiezioni, è possibile visionare un video sulla storia del continente. Inoltre nella stessa stanza è possibile anche ammirare l'installazione Luce d'Africa a cura dell'artista Roberto Solieri, che vuole suscitare ciò che sta dentro alla primordiale idea del viaggiatore a digiuno d'Africa.
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INTERNO DEL MUSEO |
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Il Museo Africano di Verona è dunque un luogo di ricerca e di scoperta, dove poter conoscere da vicino l'arte e le tradizioni africane da chi le ha vissute in prima persona.
@progettopelago | #TiPortoAlMuseo | 212^ Tappa
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