Il Museo d'Arte Orientale di Venezia ospita una delle maggiori collezioni d'arte orientale in Italia all'interno di uno dei palazzi più storici della città, Ca' Pesaro. La nascita della raccolta si deve al principe Enrico di Borbone e ai suoi innumerevoli viaggi sul finire dell'Ottocento in Giappone, Cina, Indonesia e nell'Asia sud orientale.
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ARMATURE GIAPPONESI |
Il grandioso palazzo, ora sede del Museo d'Arte Orientale e della Galleria Internazionale d'Arte Moderna, fu edificato nella seconda metà del XVII secolo, per volontà della nobile e ricchissima famiglia Pesaro, su progetto del massimo architetto del barocco veneziano, Baldassarre Longhena, cui si devono anche la Chiesa della Salute e Ca' Rezzonico. I lavori iniziarono nel 1659 a partire dal versante di terra, con il cortile caratterizzato dalle originali logge, che risultava completato entro il 1676; la prestigiosa facciata sul Canal Grande raggiunse il secondo piano già nel 1679 ma, alla morte di Longhena nel 1682, il palazzo era ancora incompiuto. I Pesaro ne affidarono il completamento a Gian Antonio Gaspari che lo portò a termine entro il 1710, rispettando sostanzialmente il progetto originario.
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CA' PESARO |
La collezione comprende circa 20.000 pezzi. Molti pezzi sono esposti a rotazione per esigenze di conservazione. Materiali come carta, lacca, tessuti sono infatti estremamente delicati e fortemente fotosensibili, pertanto la gran parte di essi sono conservati in deposito al riparo da polvere e luce. Essa comprende gran parte delle opere acquistate da Enrico di Borbone negli ultimi decenni del XIX secolo, durante il suo viaggio in Estremo Oriente (1887-1889).
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INGRESSO DEL MUSEO CON STATUA KHMER E ARMI CINESI E GIAPPONESI |
Nelle 7 sale dedicate al Giappone si ammirano oggi armi ed armature da parata appartenute ai signori feudali del Periodo Edo (1603-1868), selle e staffe in lacca, una rara portantina per dama, dipinti su carta e seta, abiti in seta dai preziosi ricami.
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ARMATURE GIAPPONESI |
Ben 2 sale sono dedicate a oggetti in lacca provenienti da corredi di nozze di ricche famiglie aristocratiche realizzati con la tecnica del makie, la lacca dorata. Gli strumenti musicali sono eccellenti pezzi artistici usati per l'esecuzione dei principali generi di musica tradizionale giapponese. Le opere appartengono prevalentemente al Periodo Edo (dal nome della capitale, Edo, l'odierna Tokyo) o Tokugawa (dal nome della casata shogunale che resse le sorti del paese per oltre duecentocinquanta anni). Non mancano opere più antiche, come una coppia di statue lignee del periodo Kamakura (1185-1333), o lame del periodo Muromachi (1392-1568).
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SALA CON GLI STRUMENTI MUSICALI |
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PORTANTINA ONNA NORIMONO |
La sezione cinese espone giade e porcellane di diverse manifatture e un prezioso rotolo dipinto.
Nella sala dedicata al sudest asiatico si trovano argenti e porcellane thailandesi, manufatti in lacca birmana, rari kris, tessuti batik e marionette in cuoio del wayang, il teatro delle ombre indonesiano.
Alcune opere della collezione sono esposte a rotazione mentre altre come xilografie, altari buddhisti, vesti e dipinti cinesi e giapponesi o mobili, sono collocate in deposito per motivi conservativi e di spazio.
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PARAVENTO CINESE |
Il Museo d'Arte Orientale di Venezia è dunque uno spazio dove è possibile scoprire la storia orientale attraverso la presenza di oggetti di pregio che rispecchiano il profondo intreccio tra la città di Venezia e l'Oriente.
@progettopelago | #TiPortoAlMuseo | 191^ Tappa
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