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FESTA DELLA REPUBBLICA: La storia dello scatto simbolo del 2 giugno

È diventato  lo scatto simbolo della Festa della Repubblica Italiana , ma la sua reale storia è rimasta ignota per molti anni.  È il  1946 infatti  quando  sulla copertina di Tempo campeggia una fotografia che sarebbe entrata nell'immaginario collettivo: una ragazza, la cui testa attraversa la prima pagina del Corriere della Sera , guarda sognante verso il cielo. Il titolo recita «È nata la Repubblica italiana» ed è riferito all'esito dello storico referendum istituzionale di qualche giorno prima. A realizzare il celebre scatto fu Federico Patellani , caposcuola del fotogiornalismo italiano. FEDERICO PATELLANI, RINASCERE L'ITALIA Emblema di speranza e fiducia nel futuro, l'immagine venne intitolata «Rinasce l'Italia» e, grazie alla sua potenza espressiva, non faticò a tramutarsi in un manifesto universale per le celebrazioni del 2 giugno . In realtà non si tratta di una foto spontanea, ma è il frutto di  41 provini , oggi conservati presso il Museo d...

#TiPortoAlMuseo: La GAM – Galleria d’Arte Moderna di Roma



La GAM – Galleria d'Arte Moderna di Roma sorge nel cuore del centro storico, a pochi metri da Trinità di Monti, in un antico monastero di clausura, risalente alla fine del XVI secolo. La sua storia travagliata ha portato alla costruzione di una delle collezioni più ampie e interessanti d'Italia, con oltre 3000 opere di notevole pregio. La frequente rotazione delle opere permette inoltre ai visitatori di fruire di opere sempre diverse, grazie al ricco patrimonio custodito nei depositi del Museo. 

EX CONVENTO DELLE CARMELITANE SCALZE, CORTILE INTERNO / GIACOMO BALLA, IL DUBBIO

La Galleria ha una storia complessa e travagliata fin dal suo esordio ufficiale nel 1925. Dopo le sofferte vicende legate alla raggiunta unità d'Italia, tutte le maggiori città gareggiarono fra di loro per dotarsi di un museo civico che testimoniasse al contempo sia il patrimonio storico-artistico del singolo territorio sia il rapporto culturale con il nuovo Stato.

EX CONVENTO DELLE CARMELITANE SCALZE, INGRESSO DEL MUSEO

A Roma questa volontà trovò realizzazione nel 1925. In quell'anno infatti la Galleria venne istituita presso il Palazzo Caffarelli in Campidoglio. Denominata dal 1931 Galleria Mussolini, nonostante il pregio e il numero delle acquisizioni, fu soppressa temporaneamente nel 1938 e le opere concesse in deposito presso la Galleria Nazionale d'Arte Moderna o destinate ad arredi di uffici. Eppure, nonostante le sfavorevoli circostanze, grande continuò ad essere l'importanza della collezione determinata dal pregio di numerosi acquisti e donazioni. Inoltre l'amministrazione capitolina intraprese lungo il Novecento in modo continuativo una forte e tenace politica di acquisti. 

Nel 1949 la Galleria venne nuovamente inaugurata. La sede fu stabilita in Palazzo Braschi per essere, nel 1963 trasferita a Palazzo delle Esposizioni. Disallestita nel 1972, per i lavori nel palazzo, le opere furono ancora trasferite a Palazzo Braschi, questa volta chiuse nei depositi, e in altri immobili comunali. Nel 1989 la collezione fu oggetto di nuovo interesse con l'assegnazione di una sede presso l'ex Birreria Peroni. 

Nel frattempo, con una selezione dei capolavori della collezione, nel 1995 veniva inaugurata le sede di Via Crispi, nell'ex Convento delle Carmelitane Scalze a S. Giuseppe Capo le Case, tuttora sede del Museo. 

EX CONVENTO DELLE CARMELITANE SCALZE, CORTILE INTERNO

Alla collezione della GAM di Roma appartengono oltre 3000 opere: dipinti, sculture, disegni, incisioni che costituiscono un prezioso patrimonio per la storia del collezionismo e della cultura artistica a Roma sullo scorcio dell'Ottocento e lungo la prima metà del Novecento.

INTERNO DEL MUSEO

INTERNO DEL MUSEO

La presenza di capolavori degli artisti italiani tra Otto e Novecento rendono la collezione emblematica e significativa: tra i nomi più rappresentativi, per il secolo XIX, Giulio Aristide Sartorio, Nino Costa, Onorato Carlandi, e in genere i pittori della Campagna Romana, ma ancora, Adolfo De Carolis, Angelo Morbelli. Tra gli scultori attivi nello stesso periodo, importanti sono le testimonianze di Vincenzo Gemito e di Ettore Ximenes. 

GIULIO ARISTIDE SARTORI, LE VERGINI SAVIE E LE VERGINI STOLTE

Per il Novecento ampiamente documentata è la cultura figurativa del Divisionismo con opere di Armando Spadini, Camillo Innocenti, Arturo Noci, Giacomo Balla ma la collezione trova la massima risonanza con le opere degli anni Trenta ed artisti come Scipione, Mario Mafai, Giuseppe Capogrossi, Emanuele Cavalli, documentando con esempi di grande rilevanza il particolare momento storico-artistico noto come Scuola Romana.


GIACOMO BALLA, IL DUBBIO

Ad opere emblematiche si affiancano numerose testimonianze delle tendenze artistiche presenti nella complessa cultura figurativa della prima metà del Novecento, dal movimento del Novecento al Realismo Magico, dal Secondo Futurismo all'articolato percorso della scultura italiana tra tradizione e modernità. Da Francesco Trombadori a Giacomo Manzù, da Roberto Melli ad Afro, da Franco Gentilini a Carlo Carrà, da Marino Marini a Giulio Turcato, da Benedetta a Enrico Prampolini, da Arturo Martini a Giorgio Morandi, l'arte italiana è documentata in tutte le sue numerose sfaccettature e nel rapporto dialettico con le avanguardie europee.

GIULIO TURCATO, COMIZIO

La Galleria d'Arte Moderna di Roma Capitale è un museo ancora tutto da scoprire. La sua storia travagliata lo ha portato ora ad avere la propria sede in un ex Convento nel centro della città. Rientra nell'ampio circuito dei Musei in Comune, come i Musei Capitolini, il Museo dell'Ara Pacis e tanti altri musei, visitati ogni anno da migliaia di visitatori. 

Per Info e Prezzi: www.galleriaartemodernaroma.it
@progettopelago | #TiPortoAlMuseo | 75^ Tappa 

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