Il Museo Poldi Pezzoli di Milano,
nato dalla passione del nobile collezionista milanese Gian Giacomo Poldi Pezzoli,
è una delle più importanti e famose case-museo d'Italia. Aperto al pubblico nel 1881, incanta non solo per il fascino degli ambienti,
che evocano le epoche del passato dal Medioevo al Settecento fino alla contemporaneità, ma anche per la
varietà e ricchezza delle raccolte. Capolavori di pittura, sculture, tappeti,
pizzi e ricami, armi e armature, gioielli, porcellane, vetri, mobili e orologi: oltre 5000 oggetti straordinari, dall'antichità al XIX
secolo, esposti all'interno di ambienti progettati e costruiti con estrema attenzione.
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INGRESSO DEL MUSEO / PIERO DEL POLLAIOLO, RITRATTO DI GIOVANE DAMA |
Il Palazzo che ospita il Museo risale al XVII secolo ed era stato
acquistato da Giuseppe Pezzoli, antenato di Gian Giacomo Poldi Pezzoli, alla
fine del Settecento. L'architetto Simone Cantoni l'aveva riadattato
in stile neoclassico, con un ampio giardino interno all'inglese ricco di statue
e fontane. Tra il 1850 e il 1853 Gian Giacomo affidò a Giuseppe Balzaretto un'ulteriore modifica, in contemporanea con la ristrutturazione del
suo appartamento.
Il Museo, come altri musei cittadini, fu colpito dai bombardamenti dell'agosto del 1943. Le stanze della casa ne risentirono profondamente, con danni irreparabili. La rinascita fu però celere, con la riprogettazione degli spazi e la costruzione di un nuovo percorso espositivo.
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PALAZZO POLDI PEZZOLI |
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PALAZZO POLDI PEZZOLI, CORTILE INTERNO |
Il percorso espositivo si snoda su due piani, attraversando sale e ambienti dallo stile sempre diverso. Tra i principali ambienti del Museo si possono evidenziare: la Sala d'Armi, la Sala dei Vetri di Murano, lo Studiolo Dantesco, la Sala Nera, la Sala degli Stucchi, lo Scalone Antico e il Salone Dorato.
La Sala d'Armi fu realizzata in stile neogotico fra il 1846 e il 1851. L'effetto teatrale dominava l'ambiente, affollato di stendardi, armi, armature,
trofei, vetrine e manichini. L'ambiente fu però completamente distrutto durante la
seconda guerra mondiale. Si sono salvate solo le bellissime porte intagliate. La sala che si vede oggi è frutto della reinterpretazione moderna di Arnaldo Pomodoro.
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SALA D'ARMI |
La stanza dal letto, oggi
chiamata Sala dei Vetri di Murano,
fu eseguita tra il 1846 e il 1856 dall'intagliatore Giuseppe Ripamonti in stile
neobarocco. I bombardamenti del 1943 distrussero il soffitto a lacunari, il
fregio affrescato, il camino, le boiseries e il letto a
baldacchino. Oggi, oltre a ospitare alcune pitture, ospita la raccolta dei vetri di Murano.
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SALA DEI VETRI DI MURANO |
Lo Studiolo Dantesco era il piccolo
studio privato di Gian Giacomo Poldi Pezzoli. Progettato da Giuseppe Bertini e
Luigi Scrosati, allestito tra il 1853 e il 1856, è l'unico prezioso esempio
rimasto della decorazione dipinta della casa. L'ambiente si ispira al Medioevo
e a Dante, raffigurato negli affreschi e nelle vetrate dello stesso Bertini.
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STUDIOLO DANTESCO |
La Sala Nera fu ideata entro il 1855 come uno scrigno in cui incastonare il grande polittico fiammingo. Allo
stile fiammingo si ispiravano le decorazioni dell'ambiente
che ebbe anche la funzione di salotto. Era chiamato anche Sala Nera per il
rivestimento in ebano delle pareti e del soffitto, purtroppo distrutto nel
1943. Si sono invece conservate le porte e i raffinatissimi mobili.
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SALA NERA |
La Sala gialla, oggi
chiamata Sala degli Stucchi, fu
decorata in stile Rococò e destinata ad ospitare le collezioni di porcellane
settecentesche. Gli affreschi e la decorazione a stucco, realizzati entro il 1855, vennero distrutti nel 1943. Si
sono salvate invece le mensole, le consolles
e le sedie in stile rocaille eseguite
da Giuseppe Speluzzi tra il 1870 e il 1876.
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SALA DEGLI STUCCHI |
Lo Scalone Antico fu ideato sfruttando un antico scalone barocco già
presente nel palazzo decorato con otto monumentali statue in pietra arenaria
collocate in nicchie, opera di uno scultore milanese del XVIII secolo. Per enfatizzare
lo stile barocco Giuseppe Bertini aggiunse stucchi (distrutti nel 1943) e
un'elegante fontana neo-barocca.
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SCALONE ANTICO |
Il Salone Dorato, in stile rinascimentale, fu progettato come salone
d'onore, destinato a contenere alcune delle opere più importanti della
collezione. Gian Giacomo Poldi Pezzoli non riuscì a vederlo ultimato e Bertini
ne continuò la decorazione dopo la morte del fondatore del Museo. Il salone, così chiamato per un soffitto a cassettoni dorato ora distrutto, era decorato da affreschi, mentre le pareti erano tappezzate di stoffa damascata; tutto andò distrutto nel 1943. Oggi ospita alcune delle più importanti opere della collezione.
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SALONE DORATO |
Grazie anche a generose
donazioni, il Museo Poldi
Pezzoli può oggi vantare una delle più prestigiose collezioni europee. Nella
singolare atmosfera delle sale ricostruite, dipinti di grandi maestri
coesistono in perfetta armonia con arredi ed oggetti di arte decorativa di
straordinaria qualità.
Il Museo espone opere di numerosi
artisti, fra i quali: Perugino, Piero della Francesca, Sandro Botticelli, Piero del Pollaiolo, Giovanni Bellini, Michelangelo Buonarroti, Pinturicchio, Filippo Lippi, Andrea Mantegna, Jacopo Palma il Vecchio, Francesco Hayez, Giovanni Battista Tiepolo, Jusepe de Ribera, Canaletto, Lucas Cranach il Vecchio, Luca Giordano.
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PERUGINO, MADONNA CON BAMBINO E ANGELI |
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PIERO DELLA FRANCESCA, SAN NICOLA DA TOLENTINO |
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SANDRO BOTTICELLI, MADONNA DEL LIBRO |
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PIERO DEL POLLAIOLO, RITRATTO DI GIOVANE DAMA |
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GIOVANNI BELLINI, PIETÀ |
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FILIPPO LIPPI, PIETÀ |
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ANDREA MANTEGNA, MADONNA CON BAMBINO |
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FRANCESCO HAYEZ, AUTORITRATTO IN UN GRUPPO DI AMICI |
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LORENZO BARTOLINI, LA FIDUCIA IN DIO |
Il Museo Poldi Pezzoli fa parte delle Case-Museo di Milano. Viene visitato ogni anno da migliaia di visitatori, che possono apprezzare una delle collezioni più importanti della città, frutto della lungimiranza di un nobile collezionista milanese.
Per Info e Prezzi: museopoldipezzoli.it
@progettopelago | #TiPortoAlMuseo | 74^ Tappa
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