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#TiPortoAlMuseo: Il Museo d'Arte Orientale – Collezione Mazzocchi di Coccaglio

Il Museo d'Arte Orientale – Collezione Mazzocchi  di Coccaglio venne ufficialmente inaugurato nel 2017,  a memoria delle imprese di Pompeo Mazzocchi,  mercante di bachi  da seta ed imprenditore bresciano. All'interno di quattro sale espositive è raccolta ed esposta con cura una collezione frutto di innumerevoli viaggi in Giappone e in Oriente. YOSHITOSHI TSUKIOKA, NAOYUKI UCCIDE IL VECCHIO TANUKI NEL CASTELLO DI FUKUJIMA © Paolo Linetti L' esposizione mette in mostra gli oggetti giapponesi di maggiore pregio della collezione di  Pompeo Mazzocchi, articolandosi in quattro sale .  La prima Il gelso e l'importanza del baco da seta presenta la figura di Pompeo Mazzocchi  e dell'allevamento del baco da seta. Attraverso fotografie, cartine e lasciapassare utilizzati  dal coccagliese. Si hanno anche opere di provenienza occidentale, tra le quali il ritratto di  Mazzocchi ad opera di Carlo Prada ed un porta ventaglio in bronzo progettato  de...

#TiPortoAlMuseo: Il PAC – Padiglione d’Arte Contemporanea di Milano



Il PAC – Padiglione d'Arte Contemporanea di Milano è fra i primi esempi in Italia di architettura progettata per l'arte contemporanea. La sua storia iniziò nel 1947 per volontà del Comune di Milano negli spazi delle Ex-Scuderie di Villa Reale, con uno spazio espositivo progettato da Ignazio Gardella. Dalla sua inaugurazione ha cambiato più volte assetto, anche a causa di eventi esterni, diventando non un vero e proprio museo, ma uno spazio per mostre di arte contemporanea. 

INTERNI DEL PAC / THE ABRAMOVIC METHOD, 2012

Disegnato da Ignazio Gardella, con i suoi 1200 mq il Padiglione si articola attorno a un volume centrale su tre livelli, il più basso dei quali dialoga, attraverso la grande e luminosa vetrata, con lo splendido giardino della Villa Reale (GAM). I limiti perimetrali sono quelli originari delle Ex-Scuderie della Villa Reale e creano un'area trapezoidale suddivisa in tre livelli verticali, differenziati come volumi luminosi.

INTERNI DEL PAC

La storia del PAC iniziò nel 1947 quando il Comune di Milano, in cerca di un nuovo spazio per le collezioni delle Civiche Raccolte del XX secolo, individuò le Ex-Scuderie della Villa Reale, distrutte dai bombardamenti del 1943. La Villa Reale era già sede della Galleria d'Arte Moderna (GAM) dal 1921, ma gli spazi erano insufficienti ad ospitare l'arte più recente e un museo per l'arte contemporanea in potenziale crescita. Tra i vari progetti venne selezionato il progetto firmato dall'architetto Ignazio Gardella.


PROGETTO DI IGNAZIO GARDELLA

PROGETTO DI IGNAZIO GARDELLA

Il Padiglione venne inaugurato nel 1954 come sede per le collezioni civiche del XX secolo. Quasi subito però colse le esigenze di apertura verso l'estero che dopo la guerra investirono il mondo della cultura e dell'arte. Alla destinazione museale degli spazi si alternò così fin da subito l'attività espositiva temporanea.

INGRESSO DEL PAC

Dopo un lungo periodo di chiusura per restauri, nel 1979 il PAC riaprì abbandonando definitivamente il ruolo museale a favore di mostre temporanee che indagavano l'arte del XX secolo e le nuove sperimentazioni con l'obiettivo di acquisire opere per completare le collezioni civiche.

Nel 1993 un attentato di matrice mafiosa distrusse il PAC, in un momento storico di fondamentale impegno dello Stato nella lotta alla mafia. Venne ricostruito da Ignazio Gardella nel 1996 secondo il progetto originario, con fondamentali migliorie tecniche che lo avvicinarono agli spazi espositivi all'avanguardia.


PAC DISTRUTTO DAGLI ATTENTATI, 1993

Nel 2003 il PAC contribuì alla fondazione di AMACI – Associazione dei Musei d’Arte Contemporanea Italiani, con l'obiettivo di condividere esperienze ed energie per promuovere l'arte contemporanea in Italia insieme con gli altri musei e spazi impegnati sul territorio nazionale.

Dalla sua apertura il PAC ha ospitato numerose mostre di arte contemporanea, tra le più significative si possono segnalare: CARTE VARIABILI (Man Ray, 1983-84), MORE THAN REALITY. 30 SCULTURE PIÙ VERE DEL VERO (Duane Hanson, 2002), ROBERT INDIANA A MILANO (Rober Indiana, 2008), VB65 (Vanessa Beecroft, 2009), THE ABRAMOVIC METHOD (Marina Abramovic, 2012), PIÙ NESSUNO DA NESSUNA PARTE (Cesare Viel, 2019). 

CARTE VARIABILI, MAN RAY, 1983-84

MORE THAN REALITY. 30 SCULTURE PIÙ VERE DEL VERO, DUANE HANSON, 2002

ROBERT INDIANA A MILANO, ROBERT INDIANA, 2008

VB65, VANESSA BEECROFT, 2009

THE ABRAMOVIC METHOD, MARINA ABRAMOVIC, 2012

PIÙ NESSUNO DA NESSUNA PARTE, CESARE VIEL, 2019

Per Info e Prezzi: www.pacmilano.it
@progettopelago | #TiPortoAlMuseo | 61^ Tappa

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