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#TiPortoAlMuseo: Spazio Pantani a Cesenatico

A pochi passi dalla Stazione Ferroviaria di Cesenatico , là dove è nato e cresciuto il più celebre scalatore del ciclismo moderno, si trova Spazio Pantani , un museo multimediale interamente dedicato alla memoria di Marco Pantani. Qui non si celebra solo un atleta, ma si entra in un racconto epico fatto di fatica, gloria, sogni infranti e imprese leggendarie. INTERNO DEL MUSEO La struttura si estende su oltre 300 metri quadrati ed è suddivisa in tre aree , ognuna dedicata a una delle mitiche salite conquistate da Pantani — il Mortirolo , l' Alpe d'Huez e la Bocchetta . Questi nomi, incisi nella storia del ciclismo, oggi diventano le tappe di un percorso emozionante: Sala Mortirolo: qui si parte dalle origini, con una raccolta di cimeli, fotografie e oggetti che raccontano il giovane Marco alle prese con i primi tornanti della sua carriera. Sala Alpe d'Huez: è il cuore pulsante del museo, dove trofei, maglie e video commemorano le vittorie che lo hanno reso immortale. Sala ...

#TiPortoAlMuseo: Il PAC – Padiglione d’Arte Contemporanea di Milano



Il PAC – Padiglione d'Arte Contemporanea di Milano è fra i primi esempi in Italia di architettura progettata per l'arte contemporanea. La sua storia iniziò nel 1947 per volontà del Comune di Milano negli spazi delle Ex-Scuderie di Villa Reale, con uno spazio espositivo progettato da Ignazio Gardella. Dalla sua inaugurazione ha cambiato più volte assetto, anche a causa di eventi esterni, diventando non un vero e proprio museo, ma uno spazio per mostre di arte contemporanea. 

INTERNI DEL PAC / THE ABRAMOVIC METHOD, 2012

Disegnato da Ignazio Gardella, con i suoi 1200 mq il Padiglione si articola attorno a un volume centrale su tre livelli, il più basso dei quali dialoga, attraverso la grande e luminosa vetrata, con lo splendido giardino della Villa Reale (GAM). I limiti perimetrali sono quelli originari delle Ex-Scuderie della Villa Reale e creano un'area trapezoidale suddivisa in tre livelli verticali, differenziati come volumi luminosi.

INTERNI DEL PAC

La storia del PAC iniziò nel 1947 quando il Comune di Milano, in cerca di un nuovo spazio per le collezioni delle Civiche Raccolte del XX secolo, individuò le Ex-Scuderie della Villa Reale, distrutte dai bombardamenti del 1943. La Villa Reale era già sede della Galleria d'Arte Moderna (GAM) dal 1921, ma gli spazi erano insufficienti ad ospitare l'arte più recente e un museo per l'arte contemporanea in potenziale crescita. Tra i vari progetti venne selezionato il progetto firmato dall'architetto Ignazio Gardella.


PROGETTO DI IGNAZIO GARDELLA

PROGETTO DI IGNAZIO GARDELLA

Il Padiglione venne inaugurato nel 1954 come sede per le collezioni civiche del XX secolo. Quasi subito però colse le esigenze di apertura verso l'estero che dopo la guerra investirono il mondo della cultura e dell'arte. Alla destinazione museale degli spazi si alternò così fin da subito l'attività espositiva temporanea.

INGRESSO DEL PAC

Dopo un lungo periodo di chiusura per restauri, nel 1979 il PAC riaprì abbandonando definitivamente il ruolo museale a favore di mostre temporanee che indagavano l'arte del XX secolo e le nuove sperimentazioni con l'obiettivo di acquisire opere per completare le collezioni civiche.

Nel 1993 un attentato di matrice mafiosa distrusse il PAC, in un momento storico di fondamentale impegno dello Stato nella lotta alla mafia. Venne ricostruito da Ignazio Gardella nel 1996 secondo il progetto originario, con fondamentali migliorie tecniche che lo avvicinarono agli spazi espositivi all'avanguardia.


PAC DISTRUTTO DAGLI ATTENTATI, 1993

Nel 2003 il PAC contribuì alla fondazione di AMACI – Associazione dei Musei d’Arte Contemporanea Italiani, con l'obiettivo di condividere esperienze ed energie per promuovere l'arte contemporanea in Italia insieme con gli altri musei e spazi impegnati sul territorio nazionale.

Dalla sua apertura il PAC ha ospitato numerose mostre di arte contemporanea, tra le più significative si possono segnalare: CARTE VARIABILI (Man Ray, 1983-84), MORE THAN REALITY. 30 SCULTURE PIÙ VERE DEL VERO (Duane Hanson, 2002), ROBERT INDIANA A MILANO (Rober Indiana, 2008), VB65 (Vanessa Beecroft, 2009), THE ABRAMOVIC METHOD (Marina Abramovic, 2012), PIÙ NESSUNO DA NESSUNA PARTE (Cesare Viel, 2019). 

CARTE VARIABILI, MAN RAY, 1983-84

MORE THAN REALITY. 30 SCULTURE PIÙ VERE DEL VERO, DUANE HANSON, 2002

ROBERT INDIANA A MILANO, ROBERT INDIANA, 2008

VB65, VANESSA BEECROFT, 2009

THE ABRAMOVIC METHOD, MARINA ABRAMOVIC, 2012

PIÙ NESSUNO DA NESSUNA PARTE, CESARE VIEL, 2019

Per Info e Prezzi: www.pacmilano.it
@progettopelago | #TiPortoAlMuseo | 61^ Tappa

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