La Pinacoteca di Brera è una tra
le gallerie d'arte antica e moderna più famose d'Italia e del mondo. La sua
fama è tale anche perché si inserisce in uno dei quartieri più belli della
città di Milano, costellato da palazzi d'epoca, chiese e gallerie d'arte.
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CORTILE INTERNO |
Il complesso che ospita la
Pinacoteca è tra i più vasti di Milano (24000 metri quadri di superficie).
Oltre la Pinacoteca infatti il palazzo
di Brera ospita la Biblioteca Nazionale Braidense, l'Osservatorio, l'Orto
Botanico, l'Istituto Lombardo di Scienze e Lettere e l'Accademia di Belle Arti.
L'edificio fu costruito nell'antica "braida"
(o "breda"), parola che nella bassa latinità aveva il significato di "campo suburbano", da cui presero il nome "Brera" sia il palazzo sia il
quartiere. Il complesso sorse su un antico convento
dell'ordine degli Umiliati che divenne poi centro di studi gesuita.
Si impose
successivamente la necessità di costruire un nuovo e più ampio edificio, i cui
lavori iniziarono alla fine dello stesso secolo e vennero affidati
nel 1615 a Francesco Maria Richini.
Nel 1630, però, a causa della peste i lavori cominciarono a
rallentare e il progetto venne approvato solo 61 anni dopo. L'opera proseguì,
passando al figlio dello stesso architetto, a Gerolamo Quadrio e a Pietro Giorgio Rossone.
Soppresso l'ordine dei Gesuiti nel 1773, l'edificio cadde nelle mani del governo austriaco
e venne completato nel 1776 da Giuseppe
Piermarini. Divenne Reale
Palazzo di Maria Teresa d'Austria, che lo adibì a sede delle
Scuole Palatine e vi collocò la biblioteca, decidendo anche di ampliare l'Orto Botanico. Ma soprattutto fondò nel 1776 l'Accademia.
Le cose cambiarono radicalmente
dopo la campagna d'Italia di Napoleone
(1796). Nel 1801 venne nominato segretario Giuseppe Bossi, già allievo dell'Accademia, che si impegnò ad arricchire
con gessi e libri la dotazione didattica e dal 1805 vennero organizzate
mostre pubbliche. Nel 1808 si decise di tramezzare l'antica chiesa di Santa
Maria in Brera in due
piani per realizzare i Saloni Napoleonici, destinati a ospitare le
gallerie del regno. L'anno successivo vennero inaugurate tre sale, dominate
dal grande gesso di Napoleone
come Marte pacificatore di Antonio Canova. Oggi la scultura originale in marmo bianco è esposta a Londra, però al centro del cortile porticato del palazzo di Brera è possibile ammirare un'eccellente replica in bronzo.
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MARTE PACIFICATORE, ANTONIO CANOVA ( REPLICA) |
L'effettiva
apertura delle gallerie ebbe luogo nell'Aprile del
1810. Negli anni
seguenti continuarono ad affluire dipinti, soprattutto tra il 1811 e il 1812, in particolare dalla
collezione dell'arcivescovo Monti di Milano. Nel 1813 arrivarono
dal Louvre di Parigi le opere di Rembrandt, Rubens e Van Dyck.
Alla caduta del governo napoleonico nel 1814, il Congresso di Vienna sancì
la restituzione dei beni sottratti ai proprietari originari, e anche la Pinacoteca
dovette cedere alcune opere. Essa continuò comunque ad arricchirsi di donazioni
e nel 1882 venne separata dall'Accademia. Si
trattò di una divisione assai laboriosa, che terminò solo un decennio
dopo, e che fu causa di molti equivoci. Nel 1926 nacque l'Associazione
degli Amici di Brera grazie alla quale vennero acquistati diversi capolavori. Il sopraggiungere della grande guerra costrinse a spostare, per ragioni di sicurezza, la collezione a Roma e, al suo rientro, la Pinacoteca fu
riallestita sotto la direzione di Ettore
Modigliani. Durante la seconda guerra mondiale, invece,
le opere della Pinacoteca vennero messe al sicuro dalla direttrice Fernanda
Wittgens, mentre il palazzo subì gravi danni a causa dei bombardamenti del '43. La Pinacoteca iniziò la sua lenta
rinascita dalle rovine nel febbraio 1946 grazie ai grandi finanziamenti di
alcune storiche famiglie milanesi e all'opera di Piero
Portaluppi. Nel 1974 però il soprintendente Franco
Russoli ne decise la chiusura,
lanciando al tempo stesso provocatoriamente, di fronte alle grandi difficoltà
del momento, il progetto della "Grande Brera", che avrebbe dovuto
comprendere anche l'attiguo palazzo
Citterio.
L'assenza di un vero e proprio
spazio da adibire alle mostre temporanee portò la Pinacoteca a sviluppare dal
2001 il progetto “Brera Mai Vista”. Questo presentava ogni tre mesi piccole
esposizioni di poche opere, solitamente provenienti dai depositi del museo, che
per l'occasione vennero restaurate e corredate da un breve catalogo.
Nel 2004 la Pinacoteca avviò la
sperimentazione del progetto "A Brera anch'io. Il museo come terreno di
dialogo interculturale", che dal 2006 rientra nella programmazione
educativa ordinaria delle scuole primarie e secondarie di primo grado
di Milano e provincia.
Nel 2009 la
Pinacoteca di Brera festeggiò i duecento anni dalla sua fondazione con una
serie d'eventi, mostre e convegni. Il 15 agosto 2009, a duecento
anni esatti dall'inaugurazione, la Pinacoteca aprì gratuitamente al pubblico,
registrando il numero record di circa 12.000 visitatori. Complessivamente
nell'anno del bicentenario la Pinacoteca raddoppiò i suoi ingressi.
Negli
ultimi anni il numero dei visitatori è aumentato in modo esponenziale (fino a
sfiorare il mezzo milione di visitatori annui) e grazie a nuovi interventi la Pinacoteca ha
assunto una veste moderna e accattivante.
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VISTA DALL'ALTO SULL'EDIFICIO CHE OSPITA LA PINACOTECA |
Oggi la
Pinacoteca ospita oltre 400 opere,
divise in 38 sale, dal Trecento alle
avanguardie, che rappresentano l'affermarsi dell'arte italiana in tutto il
mondo.
Tra i
capolavori assoluti dell'arte esposti nella Pinacoteca di Brera si ricordano:
il Cristo morto di Mantegna, la Sacra conversazione di Piero della
Francesca, lo Sposalizio della Vergine di Raffaello, il Bacio di Hayez, la Cena in Emmaus di Caravaggio, il Cristo alla colonna del Bramante, la Predica di San Marco ad Alessandria d’Egitto dei fratelli Bellini, Il
pergolato di Silvestro Lega, il Polittico di San Luca di Andrea Mantegna, la Pietà di Giovanni Bellini, San Girolamo penitente di Tiziano e molti altri
capolavori.
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SALA INTERNA |
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Per Info e
Prezzi: pinacotecabrera.org
@progettopelago | #TiPortoAlMuseo
| 2^ Tappa
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