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5 Opere d'Arte sul Natale nei Musei Italiani

Il  Natale  nella storia dell'arte è sempre stato un soggetto prediletto dagli artisti nel corso dei secoli. In questo articolo vogliamo proporvi  cinque opere  custodite all'interno dei musei italiani che raccontano la  Natività , l' Adorazione dei Magi  e l' Adorazione dei Pastori  attraverso stili differenti: dal ricco Gotico Internazionale di Gentile da Fabriano alla celebre rappresentazione di Giotto nella Cappella degli Scrovegni, giungendo fino al realismo Caravaggesco, alla pala seicentesca di Rubens e infine al capolavoro fiammingo di Gherardo delle Notti. GENTILE DA FABRIANO Adorazione dei Magi  (1423) Gallerie degli Uffizi, Firenze Al termine di un lungo viaggio i Magi giungono al cospetto del Bambino appena venuto al mondo guidati dalla stella cometa e si prostrano ai piedi della Sacra Famiglia offrendo doni preziosi. Abbigliati con vesti straordinariamente ricche e alla moda, i Magi sono accompagnati da un corteo multietnico, di cui f...

#TiPortoAlMuseo: Il Mausoleo di Galla Placidia di Ravenna



Considerato uno dei tesori più preziosi della città, il Mausoleo di Galla Placidia è uno degli edifici più antichi di Ravenna, patrimonio dell'Umanità dall'Unesco dal 1996. Commissionato nella prima metà del V secolo d.C. dall'imperatrice Galla Placidia, è lo scrigno dei mosaici più antichi della città.

MOSAICI DELLA VOLTA CENTRALE

Semplice e modesto nelle forme, colpisce subito la vista per via della sua particolare struttura in mattoni posta alle spalle della Basilica di San VitaleCommissionato dopo il 426 d.C. dall'imperatrice Galla Placidia, figlia di Teodosio e sorella dell'imperatore Onorio, nonché imperatrice reggente per conto del figlio Valentiniano III, questo piccolo mausoleo doveva servire come sua ultima dimora in cui essere seppellita assieme al fratello e al marito, Costanzo III, sposato in seconde nozze. Non fu però mai utilizzato in tal senso: nel 450 d.C. la donna morì difatti a Roma e qui seppellita.

EDIFICIO ESTERNO

Visto dall'esterno l'edificio appare molto sobrio: una pianta a croce latina di piccole dimensioni con una cupola nascosta da un tiburio a torretta quadrata all'incrocio di quattro bracci. In origine doveva essere collegato alla retrostante Chiesa di Santa Croce tramite un portico, andato poi distrutto. Doveva essere poi molto più alto di quanto oggi lo percepiamo. A causa del fenomeno della subsidenza (il progressivo sprofondamento del suolo che caratterizza gran parte del territorio di Ravenna), il mausoleo infatti oggi appare leggermente interrato.

INTERNO DEL MAUSOLEO

Entrando all'interno si è subito rapiti dall'atmosfera magica che le decorazioni in mosaico riescono a trasmettere, enfatizzate dalla luce dorata che filtra attraverso le finestre di alabastro. La parte inferiore è rivestita da marmi gialli; mentre la zona superiore è interamente ricoperta da mosaici che ricoprono pareti, archi, lunette e cupola. La spigolosa architettura si dissolve grazie alle piccole tessere in mosaico che ricoprono ogni suo centimetro, smussando spigoli e deformando i contorni.

SAN LORENZO MARTIRE

CERVI CHE SI ABBEVERANO ALL'ACQUA SACRA DEL BATTESIMO

CRISTO BUON PASTORE TRA LE SUE PECORE

A cavallo tra la tradizione artistica ellenistico-romana e quella cristiana, i temi iconografici rappresentati sviluppano, a più livelli interpretativi, il tema della vittoria della vita eterna sulla morte. Al centro della cupola, in un immenso cielo stellato, appare in tutto il suo splendore una croce latina dorata, simbolo di Cristo Sole Nascente. Attorno ad acclamarlo i quattro Esseri dell'Apocalisse. Nelle lunette, invece, gli apostoli contornati da colombe e zampilli d'acqua, a simboleggiare la Grazia che attinge alla Fonte Divina. Seguendo la stessa metafora, nelle lunette a Est e Ovest, i cervi si abbeverano all'acqua sacra del battesimo circondati da un paradisiaco giardino mentre, nella lunetta di fronte all'ingresso, accanto a una graticola in fiamme, appare San Lorenzo Martire.

DETTAGLIO DEL MOSAICO

Sopra l'ingresso, il mosaico più pregiato: il Cristo Buon Pastore tra le sue pecore
Mirabili, dovunque, le decorazioni floreali e geometriche che trasformano la penombra del monumento in un inno alla luce e la sua visita in una preghiera alla Vita Eterna. Infine, i tre sarcofagi in marmo vuoti: uno di epoca romana e due di età paleocristiana, decorati lateralmente con la figura dell'agnello, uno dei simboli più antichi di Cristo.



@progettopelago | #TiPortoAlMuseo | 334^ Tappa 

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