Vi è mai capitato di affezionarvi ad un museo o ad un luogo d'arte? Personalmente mi è capitato innumerevoli volte! Uno dei musei che porto nel cuore è sicuramente la Palazzina di Caccia di Stupinigi, una residenza sabauda situata ad una decina di chilometri da Torino considerata tra i complessi settecenteschi più straordinari in Europa con i suoi arredi originali, i dipinti, i capolavori di ebanisteria e il disegno del territorio.
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PALAZZINA DI CACCIA DI STUPINIGI, INGRESSO PRINCIPALE |
La storia della Palazzina è profondamente legata alle vicende di casa Savoia. Anticamente, infatti, su questo territorio sorgeva un castello di proprietà del ramo cadetto Savoia-Acaia. Alla morte dell'ultimo discendente della casata, avvenuta nel 1418, Amedeo VIII il Pacifico si appropriò del castello e decise di donarlo alla casata dei Pallavicino, famiglia con cui era imparentato. Fu Emanuele Filiberto nel 1564 a confiscare ai Pallavicino le terre e il castello, donandoli all'Ordine cavalleresco dei Santi Maurizio e Lazzaro. A capo dell'Ordine Mauriziano c'era il sovrano e quindi il castello divenne a tutti gli effetti proprietà sabauda. Qui i regnanti potevano ritirarsi per dedicarsi ad uno dei loro passatempi preferiti: la caccia.
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AMBIENTI INTERNI |
Nel 1729 Vittorio Amedeo II incaricò l'architetto Filippo Juvarra di rinnovare completamente il complesso al fine di renderlo un sontuoso palazzo, in linea con lo stile e il gusto dell'epoca. Per l’edificio principale, Juvarra concepì una struttura a forma di croce di sant'Andrea nei cui bracci, proiettati verso i giardini, trovavano spazio gli appartamenti destinati alla famiglia reale. Qui la corte poteva ritirarsi per compiere battute di caccia ma anche dedicarsi all'organizzazione di sfarzosi ricevimenti. Non a caso Juvarra pose il Salone delle feste al centro dell'edificio, interamente affrescato dai pittori bolognesi Giuseppe e Domenico Valeriani che dipinsero al centro della volta il Trionfo di Diana, dea romana della caccia. Sulla sommità esterna del salone centrale sorge uno dei simboli della residenza di Stupinigi, che la rendono immediatamente riconoscibile: la Statua del Cervo di Francesco Ladatte realizzata nel 1766 (sostituita negli anni Novanta da una copia e l'originale spostato all'ingresso dell'edificio).
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SALONE DELLE FESTE |
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SALONE DELLE FESTE |
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GIUSEPPE E DOMENICO VALERIANI, IL TRIONFO DI DIANA |
La residenza sabauda venne inaugurata ufficialmente nel maggio del 1739 alla presenza di Francesco I di Lorena, granduca di Toscana e divenuto imperatore del Sacro Romano Impero nel 1745. Durante i regni di Carlo Emanuele II e Vittorio Amedeo III, la palazzina subì importanti interventi architettonici realizzati da alcuni importanti architetti dell'epoca come Benedetto Alfieri, Lodovico Bò e Giovanni Tommaso Prunotto. Nelle sue stanze soggiornarono diverse teste coronate e ospiti illustri tra cui Napoleone Bonaparte che vi soggiornò nel maggio del 1805 qualche giorno di essere incoronato Re d'Italia nel Duomo di Milano.
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AMBIENTI INTERNI, SALA DA GIOCO |
All'interno delle sale della Palazzina è allestito il Museo di Arte e di Ammobiliamento, nato nel 1919 in seguito all'arrivo di diversi mobili provenienti da altre residenze sabaude, come quella di Moncalieri e di Venaria, e arredi realizzati da alcuni dei più importanti artisti del legno come Pietro Piffetti e Giuseppe Maria Bonzanino.
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AMBIENTI INTERNI |
La Palazzina di Caccia di Stupingi è quindi il luogo ideale per chi vuole immergersi nella storia e nello sfarzo della casa Savoia, scoprendo i legami e gli intrecci che legavano il Piemonte al resto d'Europa. Una delle tappe imperdibili compresa nel circuito delle Residenze Sabaude.
@progettopelago | #TiPortoAlMuseo | 242^ Tappa
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