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#TiPortoAlMuseo: Il Museo Civico di Castano Primo

Il Museo Civico di Castano Primo  sorge all'interno dei locali annessi a Villa Rusconi e ospita al suo interno il capolavoro giovanile di Gaetano Previati : la Via Crucis realizzata a fine Ottocento per il cimitero cittadino. L'opera, staccata dalla sua originaria collocazione per motivi conservativi, è stata recentemente ricollocata su delle tele all'interno dei locali del museo. PARTICOLARE DI UNA DELLE STAZIONI DELLA VIA CRUCIS Gaetano Previati , che diventerà tra gli rappresentati più noti del Divisionismo italiano, completò l'opera in età giovanile nel 1888 presso il portico del cimitero cittadino, appositamente costruito per ospitare gli affreschi. Molte furono le critiche da parte della committenza che prediligeva una visione conservatrice e non in linea con quelli che erano gli intenti iniziali dell'artista. In seguito all'operazione di strappo conservativo eseguito nel 1969, le opere sono oggi conservate presso le sale del museo, cercando di riscostru...

#TiPortoAlMuseo: Casa Buonarroti a Firenze



Casa Buonarroti si trova a Firenze in Via Ghibellina 70, all'angolo con Via Buonarroti, che all'epoca era chiamata Via dei Marmi Sudici per la presenza di blocchi di marmo anneriti accantonati sulla strada. Nonostante il nome e la collezione di opere di Michelangelo che ospita non bisogna pensare, però, che il celebre artista sia nato e cresciuto in questa casa, bensì tutto il contrario.

GALLERIA

Quello che i visitatori da tutto il mondo si trovano davanti non è altro che un insieme di edifici preesistenti acquistati dallo stesso Michelangelo, il quale ha abitato in uno di questi solo per un breve periodo di tempo, prima che lo chiamassero a lavorare a San Lorenzo. Lo sappiamo da alcuni documenti in cui egli stesso afferma: "una casa posta in via Ghibellina, [... che] è per lo mio abitare".

ESTERNO DEL MUSEO

L'intero complesso di Casa Buonarroti fu realizzato solo molti anni dopo la sua morte, tra il 1612 e il 1643, dal pronipote di Buonarroti, Michelangelo il Giovane, che ha basato il progetto su due disegni del prozio. Nella decorazione interna lo fece celebrare degnamente con un preciso programma decorativo. Egli, infatti, grande uomo di cultura, si occupò di affidare i lavori a importanti artisti del suo tempo, tra cui spiccano i nomi di Artemisia Gentileschi, Pietro da Cortona e tanti altri. Durante gli anni della Rivoluzione francese, nel 1799, la proprietà fu affidata all'Ospedale di Santa Maria Nuova, ma per poco tempo perché già agli inizi del 1800, la casa tornò ad appartenere ai Buonarroti. L'ultimo proprietario sarà Cosimo Buonarroti il quale, non avendo figli, al suo testamento lasciò il palazzo alla città di Firenze.

GALLERIA

La collezione presente in Casa Buonarroti fu pensata dagli stessi membri della famiglia per rendere onore al loro illustre antenato. Al piano terra è presente una sala archeologica e varie collezioni Buonarrotiane comprendenti opere di diversi autori. Salendo ai piani superiori, invece, si possono ammirare non solo opere di Michelangelo ma anche di altri artisti: un esempio è la Galleria, in cui viene raccontata la vita dell'artista attraverso raffigurazioni sulle pareti realizzate dai più grandi artisti del Seicento. Tra le opere più importanti del Buonarroti possiamo trovare la Madonna della Scala e la Battaglia dei Centauri situati nella Sala dei Marmi, vari disegni di Michelangelo, bozzetti scultorei in cera, terracotta, gesso e legno, il modello per la facciata di San Lorenzo e il Noli me tangere eseguito dal Pontormo seguendo il cartone perduto di Michelangelo.

MICHELANGELO, MADONNA DELLA SCALA

MICHELANGELO, BATTAGLIA DEI CENTAURI
 
Visitando Casa Buonarroti, quindi, si può fare un viaggio non solo nella vita di Michelangelo ma anche in quella dei familiari che si occuparono di rendergli omaggio e degli artisti che hanno contribuito a rendere magnifica questa struttura.


Articolo in collaborazione con Chiara Cieri (@pillole.darte_)


Per Info e Prezzi: www.casabuonarroti.it
@progettopelago | #TiPortoAlMuseo | 223^ Tappa

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