Soprannominato "il museo
che visse due volte" (per la rinascita dopo il terremoto del 2009), il MunDA – Museo Nazionale d'Abruzzo è
tra i poli museali più importanti della regione. Situato nel Castello
dell'Aquila fino al sisma del 2009 (oggi invece in una nuova sede provvisoria presso l'ex Mattatoio) è il baluardo artistico di una città che ha voglia di ritornare a
splendere attraverso il restauro e la valorizzazione delle sue bellezze.
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INTERNO DEL MUSEO, SALA B |
Il Museo Nazionale
d'Abruzzo fu inaugurato nel 1951 all'interno del Castello cinquecentesco dell'Aquila.
In esso confluirono, oltre ai depositi della locale Soprintendenza, le raccolte
del Museo Civico Aquilano. Anche negli anni successivi il Museo si arricchì con acquisizioni di altre opere.
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INGRESSO DEL CASTELLO |
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CASTELLO DELL'AQUILA |
Una selezione delle raccolte del Museo, che il terremoto del
6 aprile 2009 ha drammaticamente estromesso dalla sua sede storica, è oggi
ospitata nel complesso dell'ex Mattatoio comunale dell'Aquila, costruito negli anni
1881-1883 e dismesso nel 1990. Nella nuova sede
provvisoria, dopo un accorto intervento di riparazione e
ristrutturazione, eseguito tra il 2010 e il 2015, ha trovato posto, protetta da
avanzati presidi antisismici, una selezione di una sessantina di reperti archeologici e 112 tra dipinti, sculture e
oreficerie, dal Medioevo all'Età Moderna. Si tratta di capolavori che testimoniano l'identità, la storia e
la vitalità della cultura dell’intera regione, alcuni dei quali recuperati tra
le macerie del sisma e restituiti a nuova vita grazie a complessi interventi di
restauro.
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INGRESSO EX MATTATOIO ( NUOVA SEDE PROVVISORIA DEL MUSEO ) |
La sede storica, gravemente danneggiata dal terremoto, è tuttora oggetto di un complesso intervento di restauro. La nuova vita del Museo ha
avuto inizio il 19 dicembre 2015, con la riapertura nel complesso
architettonico dell'ex Mattatoio comunale dell'Aquila, sito
in Borgo Rivera, di fronte alla celebre Fontana delle Novantanove Cannelle.
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FONTANA DELLE NOVANTANOVE CANNELLE |
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FONTANA DELLE NOVANTANOVE CANNELLE, PARTICOLARE |
Il percorso museale si articola in cinque sezioni
principali: sezione archeologica (Sala A), costituita
da reperti provenienti da importanti centri italici e romani della conca
aquilana.
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INTERNO DEL MUSEO, SALA A |
Il Medioevo abruzzese (Sala B) è
documentato da un'eccezionale collezione di Madonne, che per ricchezza e qualità
artistica ha ben pochi confronti in campo nazionale e internazionale: alcune
rarissime e preziose icone dipinte duecentesche e numerose sculture in legno;
maestose e sacrali quelle di cultura romanico-bizantina, risalenti al
Millecento e Milleduecento slanciate e flessuose quelle trecentesche, che
rivelano nella dolcezza del volto e nella raffinatezza delle linee la
spiritualità e la grazia della nuova arte gotica.
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INTERNO DEL MUSEO, SALA B |
Il Quattrocento (Sala C) si apre
con smaglianti pitture su fondo oro: tra esse il
Trittico di Beffi (1410-1415), attribuito al teramano Leonardo di Sabino.
Testimonianze del primo Rinascimento abruzzese sono i dipinti di Andrea Delitio
e le sculture lignee di Giovanni di Biasuccio e Silvestro dell’Aquila.
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TRITTICO DI BEFFI |
Tra i dipinti di soggetto e committenza francescana (Sala D) spicca il Polittico
raffigurante San Giovanni da Capestrano e storie della sua vita, opera di un
ignoto maestro.
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TRITTICO DI SAN GIOVANNI DA CAPESTRANO |
Nel Cinquecento (Sala E) emerge
l'originalissima personalità di Saturnino Gatti, recentemente riconosciuto tra
le figure di primo piano del Rinascimento italiano. Di questo artista il Museo
espone due dipinti su tavola (Madonna degli Angeli, Madonna del Rosario) e diverse sculture in terracotta (Presepe di Tione, Sant'Antonio Abate), salvate dal terremoto e mirabilmente restaurate.
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STATUA DI SANT'ANTONIO ABATE DOPO IL SISMA |
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FASE DI RESTAURO DELLA STATUA DI SANT'ANTONIO ABATE |
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STATUA DI SANT'ANTONIO ABATE DOPO IL RESTAURO |
Concludono la rassegna
le tele di importanti maestri del Seicento napoletano (Sala F): Mattia
Preti, Bernardo Cavallino, Jusepe de Ribera, Andrea Vaccaro, Massimo
Stanzione.
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INTERNO DEL MUSEO, SALA F |
Il Museo Nazionale d'Abruzzo nel 2017 è stato visitato da oltre 11.000 persone, attestandosi come uno dei musei più visitati d'Abruzzo. Visitare il MunDA significa non solo apprezzare i capolavori artistici in esso contenuti, ma anche contribuire e sostenere un progetto di rinascita di una città attraverso l'arte e la cultura.
Per Info e Prezzi: www.musei.abruzzo.beniculturali.it/munda
@progettopelago | #TiPortoAlMuseo | 34^ Tappa
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