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#TiPortoAlMuseo: Villa e Parco Rossi a Santorso

È un sogno ad occhi aperti l'acquario a parete del tempietto rotondo in stile neopompeiano del  Parco di Villa Rossi a Santorso .   Si tratta di u n luogo unico al mondo, ricco di mistero e fascino. TEMPIETTO ROTONDO CON ACQUARIO A PARETE Villa Rossi e l'annesso parco sono stati progettati come parte integrante del Podere Modello, una tenuta agricola che comprendeva, oltre alla campagna, un edificio per la trasformazione dei prodotti agricoli e altre abitazioni destinate ai dirigenti dell'azienda: qui venivano sperimentati i più avanzati sistemi di produzione agricola che si stavano diffondendo a fine '800. Questo complesso costituisce un singolare episodio della storia dell'architettura veneta ed è frutto della consolidata collaborazione tra l'industriale scledense Alessandro Rossi e l'architetto vicentino Antonio Caregaro Negrin . VILLA ROSSI Il parco  della villa ha una superficie complessiva di oltre 4 mila ettari, suddivisa in 38 mila mq. di superficie...

#TiPortoAlMuseo: Il MunDA – Museo Nazionale d’Abruzzo



Soprannominato "il museo che visse due volte" (per la rinascita dopo il terremoto del 2009), il MunDA – Museo Nazionale d'Abruzzo è tra i poli museali più importanti della regione. Situato nel Castello dell'Aquila fino al sisma del 2009 (oggi invece in una nuova sede provvisoria presso l'ex Mattatoio) è il baluardo artistico di una città che ha voglia di ritornare a splendere attraverso il restauro e la valorizzazione delle sue bellezze.

INTERNO DEL MUSEO, SALA B

Il Museo Nazionale d'Abruzzo fu inaugurato nel 1951 all'interno del Castello cinquecentesco dell'Aquila. In esso confluirono, oltre ai depositi della locale Soprintendenza, le raccolte del Museo Civico Aquilano. Anche negli anni successivi il Museo si arricchì con acquisizioni di altre opere. 

INGRESSO DEL CASTELLO

CASTELLO DELL'AQUILA

Una selezione delle raccolte del Museo, che il terremoto del 6 aprile 2009 ha drammaticamente estromesso dalla sua sede storica, è oggi ospitata nel complesso dell'ex Mattatoio comunale dell'Aquila, costruito negli anni 1881-1883 e dismesso nel 1990. Nella nuova sede provvisoria, dopo un accorto intervento di riparazione e ristrutturazione, eseguito tra il 2010 e il 2015, ha trovato posto, protetta da avanzati presidi antisismici, una selezione di una sessantina di reperti archeologici e 112 tra dipinti, sculture e oreficerie, dal Medioevo all'Età Moderna. Si tratta di capolavori che testimoniano l'identità, la storia e la vitalità della cultura dell’intera regione, alcuni dei quali recuperati tra le macerie del sisma e restituiti a nuova vita grazie a complessi interventi di restauro. 

INGRESSO EX MATTATOIO ( NUOVA SEDE PROVVISORIA DEL MUSEO )

La sede storica, gravemente danneggiata dal terremoto, è tuttora oggetto di un complesso intervento di restauro. La nuova vita del Museo ha avuto inizio il 19 dicembre 2015, con la riapertura nel complesso architettonico dell'ex Mattatoio comunale dell'Aquila, sito in Borgo Rivera, di fronte alla celebre Fontana delle Novantanove Cannelle

FONTANA DELLE NOVANTANOVE CANNELLE

FONTANA DELLE NOVANTANOVE CANNELLE, PARTICOLARE

Il percorso museale si articola in cinque sezioni principali: sezione archeologica (Sala A), costituita da reperti provenienti da importanti centri italici e romani della conca aquilana. 

INTERNO DEL MUSEO, SALA A

Il Medioevo abruzzese (Sala B) è documentato da un'eccezionale collezione di Madonne, che per ricchezza e qualità artistica ha ben pochi confronti in campo nazionale e internazionale: alcune rarissime e preziose icone dipinte duecentesche e numerose sculture in legno; maestose e sacrali quelle di cultura romanico-bizantina, risalenti al Millecento e Milleduecento slanciate e flessuose quelle trecentesche, che rivelano nella dolcezza del volto e nella raffinatezza delle linee la spiritualità e la grazia della nuova arte gotica. 

INTERNO DEL MUSEO, SALA B

Il Quattrocento (Sala C) si apre con smaglianti pitture su fondo orotra esse il Trittico di Beffi (1410-1415), attribuito al teramano Leonardo di Sabino. Testimonianze del primo Rinascimento abruzzese sono i dipinti di Andrea Delitio e le sculture lignee di Giovanni di Biasuccio e Silvestro dell’Aquila. 

TRITTICO DI BEFFI

Tra i dipinti di soggetto e committenza francescana (Sala D) spicca il Polittico raffigurante San Giovanni da Capestrano e storie della sua vita, opera di un ignoto maestro. 

TRITTICO DI SAN GIOVANNI DA CAPESTRANO

Nel Cinquecento (Sala E) emerge l'originalissima personalità di Saturnino Gatti, recentemente riconosciuto tra le figure di primo piano del Rinascimento italiano. Di questo artista il Museo espone due dipinti su tavola (Madonna degli Angeli, Madonna del Rosario) e diverse sculture in terracotta (Presepe di TioneSant'Antonio Abate), salvate dal terremoto e mirabilmente restaurate. 

STATUA DI SANT'ANTONIO ABATE DOPO IL SISMA

FASE DI RESTAURO DELLA STATUA DI SANT'ANTONIO ABATE

STATUA DI SANT'ANTONIO ABATE DOPO IL RESTAURO

Concludono la rassegna le tele di importanti maestri del Seicento napoletano (Sala F): Mattia Preti, Bernardo Cavallino, Jusepe de Ribera, Andrea Vaccaro, Massimo Stanzione. 

INTERNO DEL MUSEO, SALA F

Il Museo Nazionale d'Abruzzo nel 2017 è stato visitato da oltre 11.000 persone, attestandosi come uno dei musei più visitati d'Abruzzo. Visitare il MunDA significa non solo apprezzare i capolavori artistici in esso contenuti, ma anche contribuire e sostenere un progetto di rinascita di una città attraverso l'arte e la cultura. 

Per Info e Prezzi: www.musei.abruzzo.beniculturali.it/munda
@progettopelago | #TiPortoAlMuseo | 34^ Tappa

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