Il Castello di Rivoli, località a circa 15km da Torino, con la sua particolare struttura è uno
dei simboli più importanti della dinastia sabauda, parte integrante di un
disegno che da fine '500 portò alla realizzazione della cosiddetta Corona di
Delizie. Il complesso, che fa parte del patrimonio mondiale dell'UNESCO, si compone di
due strutture: il Castello e la opposta
Manica Lunga. Un incastro di edifici separati dall'atrio, spaccatura a cielo aperto,
su cui troneggiano le pareti non finite del Castello e della Manica Lunga. Al
centro colonne e pilastri appartenenti al grandioso progetto juvarriano che si
stagliano verso il cielo. I due edifici appartenenti a due periodi diversi,
sono stati recuperati e messi in evidenza nella loro diversa natura in anni più recenti e costituiscono un Museo d'Arte Contemporanea.
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VISTA PROSPETTICA SUL COMPLESSO DI EDIFICI |
Per i lavori del Castello, come per altre Delizie sabaude, furono coinvolti Filippo Juvarra e Michelangelo Garove. In anni più recenti è stato Andrea Bruno ad occuparsi del restauro e della riqualifica dell'area.
L'atrio è la testimonianza
diretta dello stato del cantiere juvarriano al momento della sua
interruzione. Sebbene alcune vedute settecentesche ci mostrino come avrebbe dovuto essere, il restauro di Andrea
Bruno ne ha volutamente evitato ogni completamento. Sul lato
settentrionale del Castello troneggiano i robusti pilastri juvarriani, mentre
sulla pavimentazione di porfido, lastre di marmo e di pietra disegnano le
posizioni dei ritti e l'andamento delle campate, mai
realizzate. L'imponente parete del Castello presenta i supporti per le
decorazioni non eseguite, le nicchie pensate per le statue e le grandi aperture
tamponate che evocano i saloni immaginati dall'architetto messinese. In
alto troneggia lo sporto panoramico in acciaio e cristallo, inserzione
contemporanea.
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ESTERNO DEL CASTELLO |
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PARETE LATERALE DEL CASTELLO |
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SPAZIO INCOMPIUTO DEL CASTELLO |
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SPORTO PANORAMICO |
Dall'altro lato la Manica
Lunga, edificio nato per ospitare la pinacoteca di Carlo Emanuele I, che
secondo i progetti settecenteschi, doveva essere abbattuto per cedere lo spazio
ad una ala grande quanto quella già esistente. La struttura è stata al centro
della campagna di restauro partita nel 1986, come si legge dalla data fissata
nella parete. Usata come caserma e poi come alloggio di famiglie di
sfollati e non solo, oggi, la Manica Lunga presenta delle grandi vetrate
aperte da Andrea Bruno laddove c'era il grande squarcio lasciato dalla
demolizione interrotta dal cantiere juvarriano.
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MANICA LUNGA |
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MANICA LUNGA PRIMA E DOPO IL RESTAURO |
Un'importante realtà è oggi quella del Centro di Ricerca Castello di
Rivoli (CRRI): un nuovo dipartimento, che nasce all'interno del Museo
e della sua Biblioteca, volto alla ricerca, raccolta e valorizzazione dei
materiali d’archivio di artisti, curatori, critici, galleristi e collezionisti
italiani attivi in particolare tra gli anni Sessanta e i giorni nostri. Con questo progetto, il Castello di Rivoli
Museo d'Arte Contemporanea intende ampliare la sua vocazione scientifica e la
sua natura d’istituzione culturale per lo studio, la ricerca e la produzione
culturale.
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VISTA PANORAMICA DAL CASTELLO DI RIVOLI |
Diventato Museo d'Arte Contemporanea il Castello
di Rivoli ospita numerose opere di artisti contemporanei. La Collezione Permanente,
in mostra in 33 sale del Castello, coinvolge opere d'arte
contemporanea prodotte dagli artisti più radicali e prorompenti. Spesso pensate specificamente per il Museo, le opere entrano in
un dialogo produttivo e inaspettato con l'architettura che le ospita.
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NOVECENTO, MAURIZIO CATTELAN |
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VENERE DEGLI STRACCI, MICHELANGELO PISTOLETTO |
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PANNELLI E TORRE CON COLORI E SCARABOCCHI, SOL LEWITT |
Il Castello di Rivoli Museo d'Arte Contemporanea, è certamente una delle residenze appartenenti alla cosiddetta Corona delle Delizie più interessanti e che meglio mettono in dialogo l'antico e il contemporaneo. Le opere di arte contemporanea esposte sembrano essersi fuse completamente con le sale del Castello, creando uno spazio ad una prima vista contrastante, ma certamente stimolante e innovativo.
@progettopelago | #TiPortoAlMuseo | 25^ Tappa
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