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#TiPortoAlMuseo: Il Museo di Palazzo d'Arco a Mantova

Nel cuore della città di Mantova , a pochi passi dai celebri monumenti che raccontano la  gloriosa storia dei Gonzaga, si trova Palazzo d'Arco , un luogo ricco di tesori e denso di  ricordi.  A fare da cornice vi è l'incantevole giardino romantico con la limonaia e attraversandolo  una mirabile sorpresa lascia senza parole il visitatore: il magnifico Salone dello Zodiaco  con gli affreschi rinascimentali dei dodici segni zodiacali dipinto da Giovan Maria  Falconetto. SALONE DELLO ZODIACO Il Palazzo neoclassico era la residenza della nobile e antica famiglia dei conti d'Arco , di  origine trentina, che lo abitò sino al 1973 quando morì l'ultima discendente della casata, la  contessa Giovanna d'Arco Chieppio Ardizzoni. Fu proprio lei ad istituire per testamento la  Fondazione d'Arco che tutt'ora è proprietaria della magione divenuta museo.  Il fascino Sette-Ottocentesco della dimora patrizia è intatto, le sale elegantemente  arredate...

KLIMT: Mitologia ed Erotismo in "Danae"

«Tutta l'arte è erotica»

(Gustav Klimt)


Il pittore austriaco non aveva mai nascosto la sua forte passione per l'universo femminile e la mitologia. Spesso fuse nella stessa opera entrambe le caratteristiche. Uno degli esempi più significativi è certamente Danae (1907-08).

Infatti, sciolto ogni velo di pudore, Gustav Klimt (1862-1918), che ci ha lasciato centinaia di disegni erotici, affrontò il mito di Danae. Secondo il mito Danae fu fecondata nel sonno da Zeus trasformatosi in pioggia d'oro.

L'artista decise di comprimere il suo personaggio, in una tela quasi quadrata (77x83 cm), assegnando a Danae una forza esplosiva. Così stipata, dolce e piena di desiderio, la giovane donna non lascia uno spazio esterno a sé. È rannicchiata come se si fosse accoccolata su una poltrona. Tutto è corpo. 

L'artista austriaco con Danae si allontanò dalla tradizione iconografica, che spesso ha trasformato l'immagine di Danae in quella di una prostituta o di una mantenuta, affiancata da una nutrice o vecchia serva. La Danae della Secessione, dell'art nouveau, non è più un personaggio mitologico, ma una giovane viennese raffinata. Danae non esiste più. È solo un pretesto mitologico. La donna è quindi interamente identificata con la propria sessualità in un universo quasi onirico.

Il corpo di Danae, non realisticamente proporzionato, assume la forma di una spirale suscitata da un'esasperazione della postura fetale. Il punto dal quale la spirale parte è la mano della giovane donna, che stringe un pezzo di stoffa, cercando di contenere il proprio piacere. La mano sinistra invece scende verso la vulva. Danae viene riempita da una forza superiore e la pioggia d'oro erompe da un punto sconosciuto, al di sopra del quadro. L'unico simbolo maschile è mischiato nella pioggia d'oro, un piccolo rettangolo nero.


(Sopra: Gustav Klimt, Danae, 1907-1908, olio su tela, 77x83 cm, Vienna, Galerie Wurthle) 


@progettopelago | Analisi dell'opera

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