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#TiPortoAlMuseo: Il Presepe Biblico di Baggio

Il Presepe Biblico di Baggio è un luogo sorprendente da non perdere in occasione del Natale.  Unico nel suo genere, racconta la storia degli episodi più significativi delle Sacre Scritture  attraverso 53 scene e oltre 1.800 statuine, permettendo di  immergersi nella più autentica atmosfera natalizia per vivere il suo significato più profondo. DETTAGLIO DI MOSÈ CHE DIVIDE LE ACQUE Il presepe è ospitato nella cripta della Chiesa di Sant'Apollinare di Baggio , quartiere del sud ovest milanese ed è stato ideato e realizzato nella seconda metà degli anni sessanta del Novecento . Tanto ingegno e materiale di recupero alla base del progetto. Passione e buona volontà gli elementi imprescindibili alla buona riuscita. Nella seconda metà degli anni novanta si è così proceduto ad una ricostruzione. I meccanismi originali sono stati però conservati ed è ancora possibile ammirarli. INTERNO DEL PRESEPE Sono 53 le scene totali , di cui 13 animate, con un totale di 1.800 statuine ...

KLIMT: Mitologia ed Erotismo in "Danae"

«Tutta l'arte è erotica»

(Gustav Klimt)


Il pittore austriaco non aveva mai nascosto la sua forte passione per l'universo femminile e la mitologia. Spesso fuse nella stessa opera entrambe le caratteristiche. Uno degli esempi più significativi è certamente Danae (1907-08).

Infatti, sciolto ogni velo di pudore, Gustav Klimt (1862-1918), che ci ha lasciato centinaia di disegni erotici, affrontò il mito di Danae. Secondo il mito Danae fu fecondata nel sonno da Zeus trasformatosi in pioggia d'oro.

L'artista decise di comprimere il suo personaggio, in una tela quasi quadrata (77x83 cm), assegnando a Danae una forza esplosiva. Così stipata, dolce e piena di desiderio, la giovane donna non lascia uno spazio esterno a sé. È rannicchiata come se si fosse accoccolata su una poltrona. Tutto è corpo. 

L'artista austriaco con Danae si allontanò dalla tradizione iconografica, che spesso ha trasformato l'immagine di Danae in quella di una prostituta o di una mantenuta, affiancata da una nutrice o vecchia serva. La Danae della Secessione, dell'art nouveau, non è più un personaggio mitologico, ma una giovane viennese raffinata. Danae non esiste più. È solo un pretesto mitologico. La donna è quindi interamente identificata con la propria sessualità in un universo quasi onirico.

Il corpo di Danae, non realisticamente proporzionato, assume la forma di una spirale suscitata da un'esasperazione della postura fetale. Il punto dal quale la spirale parte è la mano della giovane donna, che stringe un pezzo di stoffa, cercando di contenere il proprio piacere. La mano sinistra invece scende verso la vulva. Danae viene riempita da una forza superiore e la pioggia d'oro erompe da un punto sconosciuto, al di sopra del quadro. L'unico simbolo maschile è mischiato nella pioggia d'oro, un piccolo rettangolo nero.


(Sopra: Gustav Klimt, Danae, 1907-1908, olio su tela, 77x83 cm, Vienna, Galerie Wurthle) 


@progettopelago | Analisi dell'opera

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