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#TiPortoAlMuseo: Il Museo Teatrale alla Scala di Milano

Il Museo Teatrale alla Scala di Milano fu inaugurato ufficialmente nel 1913 ma il suo primo nucleo si costituì nel 1911 con l'acquisto ad un'asta parigina della collezione privata dell'antiquario Giulio Sambon, grande appassionato di teatro. L'esposizione racconta, attraverso dipinti, bozzetti, partiture musicali e tanto altro, la storia di uno dei teatri d'opera più importanti del mondo. Il museo è un'istituzione museale privata e conserva una ricca collezione di dipinti legati al mondo dell'Opera lirica e del Teatro in genere, bozzetti scenografici, lettere, ritratti, autografi e strumenti musicali antichi . L'area espositiva del museo è costituita da quattordici sale ed espone busti in marmo e ritratti di numerosi compositori, direttori d'orchestra e artisti dell'ambito musicale europeo degli ultimi due secoli, oggetti per la fruizione dell'Opera e diversi strumenti musicali. Al museo è annessa la Biblioteca "Livia Simoni" cost...

KLIMT: Mitologia ed Erotismo in "Danae"

«Tutta l'arte è erotica»

(Gustav Klimt)


Il pittore austriaco non aveva mai nascosto la sua forte passione per l'universo femminile e la mitologia. Spesso fuse nella stessa opera entrambe le caratteristiche. Uno degli esempi più significativi è certamente Danae (1907-08).

Infatti, sciolto ogni velo di pudore, Gustav Klimt (1862-1918), che ci ha lasciato centinaia di disegni erotici, affrontò il mito di Danae. Secondo il mito Danae fu fecondata nel sonno da Zeus trasformatosi in pioggia d'oro.

L'artista decise di comprimere il suo personaggio, in una tela quasi quadrata (77x83 cm), assegnando a Danae una forza esplosiva. Così stipata, dolce e piena di desiderio, la giovane donna non lascia uno spazio esterno a sé. È rannicchiata come se si fosse accoccolata su una poltrona. Tutto è corpo. 

L'artista austriaco con Danae si allontanò dalla tradizione iconografica, che spesso ha trasformato l'immagine di Danae in quella di una prostituta o di una mantenuta, affiancata da una nutrice o vecchia serva. La Danae della Secessione, dell'art nouveau, non è più un personaggio mitologico, ma una giovane viennese raffinata. Danae non esiste più. È solo un pretesto mitologico. La donna è quindi interamente identificata con la propria sessualità in un universo quasi onirico.

Il corpo di Danae, non realisticamente proporzionato, assume la forma di una spirale suscitata da un'esasperazione della postura fetale. Il punto dal quale la spirale parte è la mano della giovane donna, che stringe un pezzo di stoffa, cercando di contenere il proprio piacere. La mano sinistra invece scende verso la vulva. Danae viene riempita da una forza superiore e la pioggia d'oro erompe da un punto sconosciuto, al di sopra del quadro. L'unico simbolo maschile è mischiato nella pioggia d'oro, un piccolo rettangolo nero.


(Sopra: Gustav Klimt, Danae, 1907-1908, olio su tela, 77x83 cm, Vienna, Galerie Wurthle) 


@progettopelago | Analisi dell'opera

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