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#TiPortoAlMuseo: Il Museo della Fisarmonica Mariano Dallapè di Stradella

Inaugurato nel 1999 e tenuto a battesimo dal cantautore Paolo Conte, il Museo della Fisarmonica di Stradella (Pavia) è nato con l' obiettivo di conservare la memoria di un esaltante segmento di storia locale che ha reso nota la piccola laboriosa cittadina in tutto il mondo. Qui infatti Mariano Dallapè ,  considerato l'inventore della moderna fisarmonica, fondò a fine Ottocento  una fabbrica di fisarmoniche, che divenne presto un punto di riferimento per il settore. UNA DELLE FISARMONICHE DEL MUSEO L'indirizzo culturale del Museo fu scelto per testimoniare in primo luogo la genesi dello strumento e le vicende attinenti le 44 fabbriche esistite complessivamente in città dal lontano 1876: le tante menti pensanti avevano elaborato una infinità di varianti nel concepire i molti modelli di Fisarmonica prodotti, evolutisi inoltre attraverso varie epoche e sviluppo tecnologico. INTERNO DEL MUSEO Il percorso museale è articolato in tre settori e cinque ambienti: nel primo setto...

KLIMT: Mitologia ed Erotismo in "Danae"

«Tutta l'arte è erotica»

(Gustav Klimt)


Il pittore austriaco non aveva mai nascosto la sua forte passione per l'universo femminile e la mitologia. Spesso fuse nella stessa opera entrambe le caratteristiche. Uno degli esempi più significativi è certamente Danae (1907-08).

Infatti, sciolto ogni velo di pudore, Gustav Klimt (1862-1918), che ci ha lasciato centinaia di disegni erotici, affrontò il mito di Danae. Secondo il mito Danae fu fecondata nel sonno da Zeus trasformatosi in pioggia d'oro.

L'artista decise di comprimere il suo personaggio, in una tela quasi quadrata (77x83 cm), assegnando a Danae una forza esplosiva. Così stipata, dolce e piena di desiderio, la giovane donna non lascia uno spazio esterno a sé. È rannicchiata come se si fosse accoccolata su una poltrona. Tutto è corpo. 

L'artista austriaco con Danae si allontanò dalla tradizione iconografica, che spesso ha trasformato l'immagine di Danae in quella di una prostituta o di una mantenuta, affiancata da una nutrice o vecchia serva. La Danae della Secessione, dell'art nouveau, non è più un personaggio mitologico, ma una giovane viennese raffinata. Danae non esiste più. È solo un pretesto mitologico. La donna è quindi interamente identificata con la propria sessualità in un universo quasi onirico.

Il corpo di Danae, non realisticamente proporzionato, assume la forma di una spirale suscitata da un'esasperazione della postura fetale. Il punto dal quale la spirale parte è la mano della giovane donna, che stringe un pezzo di stoffa, cercando di contenere il proprio piacere. La mano sinistra invece scende verso la vulva. Danae viene riempita da una forza superiore e la pioggia d'oro erompe da un punto sconosciuto, al di sopra del quadro. L'unico simbolo maschile è mischiato nella pioggia d'oro, un piccolo rettangolo nero.


(Sopra: Gustav Klimt, Danae, 1907-1908, olio su tela, 77x83 cm, Vienna, Galerie Wurthle) 


@progettopelago | Analisi dell'opera

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